
Il termine squatter - squatter (sku̯å′të) s. ingl. [der. di (to) squat
«accovacciarsi» (a sua volta dal fr. ant. esquater «comprimere»), poi
«occupare senza averne diritto»] - nel XIX secolo indicava i coloni inglesi che
occupavano i territorî liberi dell'Australia senza averne titolo legale.
Le
occupazioni di proprietà pubbliche e private si sono susseguite nel corso di
tutta la storia dell’umanità. É quindi ben difficile stabilire con precisione
il momento della nascita del movimento degli squatters.
§
In Italia le
prime occupazioni dei cosiddetti CSOA (Centro Sociale Occupato
Autogestito) nascono negli "anni '70", i primi a Milano, con lo scopo
di contrastare l'alienazione della vita metropolitana, di promuovere
informazione alternativa e controcultura e di sganciarsi dalle restrizioni dei partiti
istituzionali.
Un momento drammatico della storia degli
squat italiani si è verificato nel marzo del 1998, quando vengono
arrestati a Torino tre squatters, Edoardo Massari, Maria Soledad Rosas e
Silvano Pelissero, tutti accusati di ecoterrorismo. Dopo il suicidio di
"Baleno" (soprannome di Edoardo Massari) e Soledad, Silvano Pelissero
viene assolto dalle accuse, rivelatesi infondate, di appartenenza al
fantomatico gruppo terroristico dei "Lupi Grigi".

§
In Australia
il termine squatters nasce in riferimento agli agricoltori che, pur non
avendo alcun diritto legale, nel XIX secolo occupavano le pubbliche terre. Dal
1824 queste occupazioni sono state via via regolamentate, molte volte senza
alcun successo. Purtroppo spesso questi "occupatori" si sono
trasformati in grandi proprietari terrieri o in usurpatori dei territori degli
aborigeni.

L’occupazione e l’autogestione di spazi pubblici (stabili abbandonati, ex
fabbriche, ville, case sfitte, ecc.) sono giustificati dalla necessità di
liberare degli spazi dall’influenza delle istituzioni e dei partiti. Le occupazioni
si sono susseguite in varie città d'Italia, senza scopo di lucro, senza fini
commerciali, senza mire partitiche, fino a diventare luoghi di abitazione di
alcuni.

Per riferirsi alle case occupate dagli
anarchici spesso si usa la dicitura squat (e squatters per gli
"occupanti"), preferita per differenziarsi dalla pratica degli altri
centri sociali e per spiegare meglio il genere di lotta specifica che si porta
avanti. È il sito web Tuttosquat che spiega il perché di questa scelta:
«Meglio la dicitura squatter anarchici... Abbiamo preso in
considerazione il fatto che il termine squat viene usato in tutto l’occidente
per indicare gli occupanti di case, dalla Francia, alla Svizzera,
all’Inghilterra, alla Germania, agli Stati Uniti, all’Est. Non è una
dissertazione sulle etichette ma il nostro modo di vedere le manipolazioni
mediatiche rispetto ad un nome e alla dignità della pratica complessiva delle
case occupate che investe più globalmente l’autogestione della vita e chiede la
sovversione dell’esistente».