Il capitale concentrato
su scala mondiale è dotato ormai di cervelli collettivi, identificati negli apparati
statali e nei vertici tecno-burocratici – è in grado di dispiegare una propria strategia
globale, fondata sulla cogestione e sul coinvolgimento dei dominati. La miseria
e la brutalità evidenti, riservate alle parti del mondo non ancora toccare dal progresso
tecnologico e ai ghetti interni dei “diversi”, sono esibite spettacolarmente come
minaccia e ricatto, ma escluse all’interno del blocco capitalista avanzato. Rinunciando
al colonialismo e alla guerra tra Stati nazionali, il capitale stende a tutti la
partecipazione, giungendo a sussumere l’interiorità stessa del popolo senza confine
dei suoi schiavi. Tutta la vita dei
proletari, compreso il tempo libero del lavoro, che in precedenza veniva semplicemente
ignorato, diventa oggetto dello sfruttamento. Dal momento in cui il capitale riesce
a imporre compiutamente la socializzazione del credito – vendite a rate, mutui,
cambiali ecc. -, la compravendita della forza lavoro conquista tutto lo spazio e
tutto il tempo della sopravvivenza dei proletari: il salario serve per pagare la
sopravvivenza dell’anno passato, acquistata a credito. Il proletario si trasforma
in medium dell’estrazione del plus valore nelle ore passate sul luogo del lavoro,
mentre, per tutto il resto del tempo, le sue qualità, i suoi bisogni e desideri
si trasformano in materia estrattiva. Il linguaggio della persuasione occulta diventa
la coazione che trasforma tutti i bisogni umani in bisogni dell’apparato produttivo,
capovolgendo la legge della domanda e dell’offerta. L’universo produttivo determina
ogni momento della sopravvivenza del lavoratore-consumatore, agganciandolo alla
catena merce-desiderio-sublimazione in ruoli e obblighi sociali. Nello stesso tempo,
la scienza – accumulazione dei significati dell’esperienza di tutti – organizza
lo spettacolo del regno delle macchine come regno dell’unica libertà possibile.
..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione