Si era all’8 aprile del 1878 e tra quei bei ragazzi figurava
il fior fiore del futuro movimento anarchico italiano: Florido Matteucci, che nelle
carceri di Benevento studia lingue: inglese, spagnolo, tedesco; Errico Malatesta
che prepara la relazione sulla spedizione da inviare alla commissione di corrispondenza
della Federazione italiana; il russo Sergej Kravanskij, futuro attentatore del generale
Mezencov, capo della gendarmeria dello zar (Pietroburgo, 4 agosto 1878), che studia
Marx, Comte, Ferrari e in nove mesi di carcere impara perfettamente l'italiano,
mentre Carlo Cafiero traduce di slancio e compendia il primo libro del Capitale
di Marx basandosi su un'edizione francese,
lavoro che sarà apprezzato dall'autore per l'efficacia divulgativa. Ora lasciamo
la parola al corrispondente de "Il Corriere del Mattino" (28 agosto 1878):
“Sono ventisei gli imputati, molti giovanissimi, parecchi operai: tutti con precedenti
di vita onesta, qualcuno interessantissimo per varietà di casi, per costanza della
sua fede, per virtù grande di abnegazione e di coraggio. Carlo Cafiero ha appena
trent'anni. E alto e ben disposto della persona, bello del volto, con modo elegante
ed attraente; parla benissimo anche l'inglese, il francese e il russo. Errico Malatesta
è un giovane di 24 anni, piccino, bruno, con due occhi nerissimi, pieni di fuoco:
tutto energia, tutto intelligenza, è anch'esso, come il Cafiero, un carattere”.
Che avevano mai
fatto gli imputati? Figli ideali del Pisacane, espressione della migliore tradizione meridionale che si oppone al fatalismo e all'ignavia,
essi hanno organizzato una spedizione che ha portato tra il Lazio e il Molise la parola dell'anarchia
e del comunismo. I contadini hanno accolto entusiasti gli “internazionalisti” venuti
ad abolire le tasse, il macinato, il servizio militare. E senza spargimento di sangue.
Ecco la dichiarazione rilasciata a un segretario comunale: “Noi qui sottoscritti
dichiariamo aver occupato il municipio di Letino armata mano in nome della rivoluzione
Sociale, oggi 8 aprile 1877. Carlo Cafiero, Errico Malatesta, Pietro Cesare Ceccarelli".