Noi ammettiamo certamente la divisione
del lavoro e ne apprezziamo i vantaggi; ma ne conosciamo pure i danni ed i
pericoli. La divisione del lavoro è stata una fra le cause
dell'assoggettamento delle masse al dominio delle caste privilegiate. E col
principio della divisione del lavoro si può tentare la giustificazione di
tutte le mostruosità sociali: divisione tra lavoro mentale e lavoro manuale,
divisione tra il lavoro di direzione è quello di esecuzione, divisione tra il
lavoro di produzione e quello di difesa dei produttori... che poi si
riassumono e si concretano nella divisione tra il lavoro di mangiare e quello
di produrre, tra il lavoro di bastonare e quello di farsi bastonare. Menenio
Agrippa conosceva già quest'argomento. Noi crediamo che carattere essenziale,
non solo dell'anarchismo ma del socialismo in genere, sia il volere che certe
funzioni debbano appartenere indistintamente a tutti i membri della società,
malgrado i vantaggi tecnici che vi potrebbero essere nell'affidarle ad una
classe speciale. Si divida pure il lavoro fino a che si può, per aumentare la
produzione è facilitare il funzionamento della vita sociale: ma sian salvi
innanzi tutto l'integrale sviluppo e l'eguale libertà di tutti gli individui.
(E. Malatesta da "Agitazione", 1897) |