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mercoledì 21 agosto 2013

A Palermo crolla l'università

Giorno 19 pomeriggio, in una Palermo svuotata dalle ferie estive, crolla un soffitto di circa 200mq : è il tetto del Collegio San Rocco, sede della locale facoltà di Scienze Politiche. Per fortuna l'edificio era vuoto e quindi il fatto non ha causato nessun danno alle persone. Ma questo crollo riporta alla luce immediatamente l'attuale condizione in cui versa l'Università pubblica italiana, e l'ateneo palermitano in questo caso. I tagli drastici di questi anni si traducono così in un netto peggioramento delle condizioni strutturali delle facoltà su cui pesano mancanza di fondi e dunque di interventi. Il quadro ovviamente si fa tragico se allarghiamo lo sguardo anche alla situazione che riguarda didattica e ricerca ed in generale alle prospettive tragiche cucite dai governi bipartisan sulla pelle della formazione pubblica italiana.
Porta rabbia, non certo sollievo, che ieri si sia sfiorata una tragedia. anni di dura lotta degli studenti medi e degli universitari hanno posto con forza questo tema a cui però le uniche risposte della politica (di destra e di sinistra) sono state ulteriori tagli ai fondi e utilizzo del denaro pubblico del paese per il finanziamenti di opere inutili (vedi Tav) o di missioni ed equipaggiamenti militari.
C'è da credere però, e per fortuna, che anche questo inverno gli studenti non staranno a guardare e subire tutto questo.


Di seguito il comunicato del Cua e del LabAut di Palermo.

Crollo alla Facoltà di Scienze Politiche: pretendiamo cambiamenti
Ieri pomeriggio, al Colleggio San Rocco (via Maqueda), sede della Facoltà di Scienze Politiche di Palermo, si è verificato il crollo di quasi trenta metri di soffitto. Le capriate del terzo piano dello storico edificio hanno ceduto per un "puntello" difettoso. Per fortuna la facoltà era chiusa e quindi vuota causa ferie estive
Come studenti della facoltà in questione e dell'ateneo palermitano non ci stiamo però a derubricare tale fatto tra la consueta cronaca metropolitana; e non soltanto in quanto un simile fatto avrebbe potuto avere conseguenze tragiche se fosse avvenuto a distanza di qualche giorno. I fatti di ieri infatti sono solo l'ennesima e non necessaria dimostrazione di quali siano le pietose condizioni strutturali in cui versano i nostri atenei, le nostre facoltà. Edifici precari per un'università sempre più precaria. Saremmo miopi se non collegassimo ciò che ieri è avvenuto (o che sarebbe potuto avvenire in altri momenti e con ben altre conseguenze) con le politiche locali e nazionali di tagli alla formazione pubblica. La mancanza di fondi si traduce necessariamente nella mancanza di investimenti, oltreché su didattica e ricerca, anche sul miglioramento e controllo delle strutture in cui studiamo. Con rischi enormi per l'incolumità degli studenti.
Nell'apprendere simili notizie il pensiero va immediatamente ai crolli di questi anni in varie scuole del paese (che, in quei casi, purtroppo, hanno anche causato giovani vittime) e alla totale assenza di risposte alle sollecitazioni portate avanti dagli studenti delle scuole e da noi universitari in questi anni di forti mobilitazioni e proteste.
Dovremmo forse sottolineare che "l'avevamo detto!" ma ci limiteremo a ribadire, ancora una volta, che senza un cambio di rotta radicale questa università è destinata a crollare! Il crollo di ieri a Palermo è paradigmatico di una situazione complessivamente allo sbando e diventa quindi l'emblema di una politica fallimentare e distruttiva…da tutti i punti di vista.

Collettivo Universitario Autonomo
Laboratorio per l'autoformazione – LabAut ScienzePolitiche Palermo