..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione
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martedì 20 novembre 2018
I soldatini della scuola di piombo
La scuola, un
modello ripetitivo simile ad una catena di montaggio, tempi prestabiliti, libri
prestabiliti, materie prestabilite. Gli studenti non hanno diritto di scelta.
Classi, cioè settori, cioè muri, pareti divisorie. Tutti al proprio posto, in
quel settore prestabilito, in quel banco prestabilito, come l'operaio alla
catena, come il soldato alla garitta. Campanella, stop veloce, cambio del
nastro trasportatore. Avanti un altro prodotto, veloci che siamo indietro col
programma. Pausa minima, giusto il tempo per pisciare (se è libero), vietato
distrarsi troppo, altrimenti si rischia di pensare. Prof posso? Tutti attenti,
c'è il comunicato, la circolare del preside, parla della “centralità dello
studente”. Si dovrebbe ridere? Scrivere sul diario sotto dittatura: “L'Italia
è una repubblica democratica fondata sul lavoro” (lavoro forzato, si pensa). Si
dovrebbe ridere? No, tu in bagno non ci vai, sei già andato prima. Fermo lì,
non ti muovere altrimenti nota! Non parlare. Prima alza la mano. Chiedi sempre
il permesso per buttare la carta. In piedi, entra il preside, non strisciate le
sedie. Prendere il quaderno, controllo esercizi domestici. Tu hai preso 4,
mentre lei è molto più brava di te. Domani tu non tardare come al solito. In
fila per bene! Fine corsa, avanti col prossimo turno. Ogni giorno così, per
anni, fino a che non sei dichiarato “maturo”.