È arrivata nel
Canale di Sicilia e sta pattugliando l'area davanti alle coste libiche.
Si chiama Louise
Michel. È una motovedetta, ma non ha insegne militari ... e come avrebbe
potuto averle con quel nome. È dipinta da Banksy la Louise
Michel che salva i migranti nel Mediterraneo. I colori scelti sono il rosa
e il bianco, con
una serigrafia delle ciambelle di salvataggio a forma di cuore, e poi
la scritta, sulle fiancate, “Rescue” e un nome, quello a cui è stata dedicata: Louise
Michel, l’anarchica, rivoluzionaria, poetessa e insegnante francese che ha
vissuto nell’800 e che è stata protagonista della Comune
del 1871 e della lotta contro la Francia di Napoleone III.
L’ha voluta appunto così, l'artista e writer inglese, considerato uno
dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità rimane ancora
sconosciuta. A quanto confermano fonti francesi, Banksy, insieme ad un gruppo di attivisti europei, avrebbe
partecipato all’operazione, rimettendo a nuovo una nave della Guardia costiera
francese, riconfigurata per operazioni civili.
Era febbraio quando,
nel porto di Camaret, in Bretagna, è ormeggiata una vecchia barca pronta a cambiare
non solo nome e colore ma anche missione (umanitaria). Ed è lì che Banksy si presenta
dicendo: «Lasciatemi vuoto il cantiere per un paio di giorni, resto solo io con
i miei collaboratori». Così ha cominciato a rendere unica quella nave dipingendola
di rosa e bianco e aggiungendo la scritta “rescue” (soccorso) sulle fiancate e
il nome con cui è stata battezzata, quello di Louise
Michel.
Nome migliore,
per una imbarcazione utilizzata per missioni umanitarie, non poteva essere
scelto; ecco, di seguito, un aneddoto su Louise scritto da Pietro Gori:
[[…] Parecchi anni or sono, a Parigi si costituì un Comitato di soccorso in pro' dei profughi russi – in seguito ad uno dei periodici deliri acuti della reazione autocratica – e del comitato facevano parte le personalità culminanti della scienza, dell'arte, della politica. Ne erano presidente Victor Hugo e cassiera Luisa Michel.
Ebbene: alla casa di lei era un continuo
pellegrinaggio di sollecitatori, che si qualificavano profughi russi, per
quanto essi non avessero oltrepassato i boulevards di Montmartre, e le buvettes
del quartiere Latino.
E nessuno tornava indietro, per quanto poco russo
egli fosse, con le mani vuote.
Victor Hugo, che grandemente amava e stimava la
Michel, credette opportuno esortarla a qualche cautela nella erogazione dei
soccorsi, onde i veri proscritti russi non ne fossero defraudati da codesti
russi... d'occasione.
Luisa, dopo avere ascoltato con deferenza l'autore
dei Miserabili, gli chiese con quel suo fervore traboccante di ingenua pietà:
«Posso io domandare alla miseria che invoca aiuto,
la carta di nazionalità?»
Il poeta sorrise, e la sua fronte radiosa si chinò
perplessa. Da quel giorno però non si parlò più di controllare la nazionalità
degli indigenti – anche a costo che qualche mariuolo sfruttasse il fondo
raccolto per la Russia fuggiasca e martire.
Adesso la
motovedetta solca il Mediterraneo Centrale, un’opera d’arte galleggiante che con i suoi quasi 30 nodi di velocità
massima arriverà con il motore avanti tutta sui barconi in difficoltà,
dando filo da torcere alla cosiddetta guardia costiera libica per soccorrere
migranti in fuga dalla Libia.
Ieri la nave,
nella quale sono coinvolti attivisti internazionali, ha iniziato la sua missione
umanitaria e ha già fatto il suo primo salvataggio. Nel tardo pomeriggio la
"Louise
Michel" ha avvistato un barchino in vetroresina con sette persone a
bordo. In realtà non ha potuto prenderli a bordo ma, dopo aver chiesto aiuto alle
autorità competenti, che non hanno risposto, si è rivolta alla Sea Watch 4 che ha
subito provveduto al salvataggio, prendendoli in carico.
Il rapporto tra la
Louise
Michel e la Sea Watch sarebbe stretto, visto che nella nuova umanitaria ci
sarebbero alcuni soccorritori che prima hanno collaborato con la Ong tedesca.
Un’operazione, quella
della Louise
Michel, che sarebbe dovuta rimanere ancora segreta: la sua prima missione è
stata a circa
Nei prossimi
giorni si apprestano ad arrivare nell’area anche Mare Jonio, della missione italiana Mediterranea, e il veliero Astral di Open Arms.
Nelle settimane
scorse una delle volontarie aveva spiegato alla stampa d’Oltralpe che si tratta
di “una piccola squadra internazionale di
circa dieci marinai, professionisti del settore marittimo e del soccorso”.
La motovedetta “è stata recentemente
acquistata a Saint-Malo da un mecenate che per ora vuole rimanere anonimo ma
che vuole creare un team di soccorritori professionali”. Tuttavia “non
siamo associati a nessuna Ong o organizzazione. Siamo solo una buona
squadra pronta ad uscire e ad aiutare in mare".
Non si sa ancora
esattamente chi la finanzi: è certo che usi fondi privati, che non dipenda da organizzazioni
internazionali e che ha acquistato la nave da «un mecenate che vuole restare anonimo».
Forse Banksy stesso? Chissà. Basta guardare le sue opere per capire quanto l’artista
sia, da sempre, sensibile al tema dell’immigrazione.
Adesso, la
nostra compagna Louise
Michel non verrà solo ricordata negli ambienti
dell’anarchismo, ma il suo spirito rivoluzionario verrà riconosciuto dal mondo
intero.