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giovedì 3 gennaio 2013

4'33"

4′33″ (pronunciato dall'autore Quattro, trentatré oppure Quattro minuti, trentatré secondi) è una composizione in tre movimenti del compositore sperimentale americano John Cage (1912–1992), composta nel 1952 per qualunque strumento musicale o ensemble; lo spartito dà istruzione all'esecutore di non suonare per tutta la durata del brano nei tre movimenti: il primo di 30 secondi, il secondo di 2 minuti e 23 secondi, il terzo di 1 minuto e 40 secondi; il totale dei secondi di silenzio, ossia 4 minuti e 33 secondi, dà il titolo all'opera. Nelle intenzioni dell'autore, la composizione si presume consistere dei suoni emessi dall'ambiente in cui viene eseguita, dando una idea dell'importanza dell'ambiente stesso, sebbene sia generalmente percepita come "quattro minuti e trentatré secondi di silenzio".
4′33″ è la composizione più famosa e controversa di Cage Concepita attorno il 1947–1948, mentre il compositore stava lavorando alle sue sonate e interludi, essa è diventata per Cage l'epitome della sua idea di ciò che costituisce, o che può costituire, la musica. In un'intervista del 1982, come in molte altre occasioni, Cage ha affermato che 4′33″ è stata la sua opera più importante.
4’33” è l'apice di una serie di composizioni di Cage dove il silenzio ha conquistato un ruolo sempre più importante. Il Duetto per due flauti, scritto nel 1934, inizia con un silenzio, mentre Waiting, pezzo per piano scritto pochi mesi prima di 4’33”, è principalmente dominato dal silenzio, interrotto soltanto da un breve ostinato. Un'esperienza importante per la realizzazione del pezzo fu la visita alla camera anecoica dell'Università di Harvard. In questa camera, Cage avrebbe dovuto udire il silenzio più totale; invece riuscì a sentire due rumori, uno acuto e l'altro più grave. Un ingegnere gli spiegò allora che aveva ascoltato il proprio apparato cardiocircolatorio e nervoso in funzione; da ciò Cage dedusse che il silenzio perfetto è in realtà un'utopia, e il rumore domina in ogni istante della nostra vita.
Secondo Cage, 4’33” non è per nulla un'opera silenziosa, in quanto il vero centro di attenzione dovrebbero essere i rumori casuali che si sentono durante il silenzio dei musicisti, al pari di quelli dati dalla caduta di un oggetto, dal ronzio di un insetto o dal respirare degli spettatori. La durata particolare della composizione, invece, è probabilmente un riferimento allo zero assoluto: infatti, quattro minuti e trentatré secondi corrispondono a 273 secondi, e lo zero assoluto è posizionato a -273.15 °C, temperatura irraggiungibile, come il silenzio assoluto.
La prima di 4’33” si tenne a Woodstock, New York, il 29 agosto 1952, durante un recital di musica per pianoforte contemporanea. David Tudor si sedette al pianoforte, aprì il coperchio della tastiera e lo richiuse immediatamente, ripetendo il gesto per segnalare l'inizio e la fine di ciascun movimento. Cage stesso, riguardo quest'esecuzione e la reazione del pubblico, disse:
«Non hanno capito. Non esiste il silenzio. Alcuni credevano fosse silenzio, poiché ignoravano come ascoltare, in realtà c’erano tantissimi suoni accidentali. Durante il primo movimento si poteva sentire il vento che soffiava dall'esterno. Durante il secondo movimento gocce di pioggia cominciavano a picchiettare sul tetto, e durante il terzo la gente stessa produceva ogni genere di suono interessante parlando o uscendo dalla sala.»
Nel dicembre 2010 si tenne una campagna per far diventare 4’33” il pezzo musicale più venduto dell'anno, per impedire al vincitore della settima edizione di X Factor inglese di raggiungere la cima degli UK Single Charts. Inizialmente l'iniziativa fu sostenuta da un gruppo di Facebook, ma ben presto ebbe ampia diffusione. Ciò, tuttavia, non impedì il fallimento della campagna: 4’33” raggiunse soltanto il numero 21 della classifica.
Nel 1958 Cage partecipò al telequiz Lascia o Raddoppia in qualità di esperto di funghi, vincendo 5 milioni di Lire. Durante lo spettacolo si esibì in un concerto chiamato "Water Walk", sotto gli occhi sbigottiti di Mike Bongiorno e del pubblico italiano, in cui gli "strumenti" erano, tra gli altri, una vasca da bagno, un innaffiatoio, cinque radio, un pianoforte, dei cubetti di ghiaccio, una pentola a vapore e un vaso di fiori.
Memorabile il dialogo che ci fu tra il presentatore e Cage quando questi si congedò, vittorioso:
M.B.: "Bravissimo, bravo bravo bravo bravo. Bravo bravissimo, bravo Cage. Beh, il signor Cage ci ha dimostrato indubbiamente che se ne intendeva di funghi... quindi non è stato solo un personaggio che è venuto su questo palcoscenico per fare delle esibizioni strambe di musica strambissima, quindi è veramente un personaggio preparato. Lo sapevo perché mi ricordo che ci aveva detto che abitava nei boschetti nelle vicinanze di New York e che tutti i giorni andava a fare passeggiate e raccogliere funghi".
J.C.: "Un ringraziamento a... funghi, e alla Rai e a tutti genti d'Italia".
M.B.: "A tutta la gente d'Italia. Bravo signor Cage arrivederci e buon viaggio, torna in America o resta qui?".
J.C.: "Mia musica resta".
M.B.: "Ah, lei va via e la sua musica resta qui, ma era meglio il contrario: che la sua musica andasse via e lei restasse qui".