..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

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mercoledì 9 gennaio 2013

Sono ateo, grazie a Dio!



Non lo si ripeterà mai abbastanza. Tutte le religioni sono menzogne, tutte le religioni sono oppressione, tutte le religioni sono strumenti di dominio. Chiese, moschee, sinagoghe o templi, si tratta sempre di luoghi in cui si entra e da cui si esce solo inginocchiandosi dinnanzi a chi sta in alto. Una delle più diffuse convenzioni sociali della nostra epoca è quella secondo cui ogni opinione religiosa debba essere rispettata, essendo considerato esecrabile solo il fanatismo. Come se il fanatismo non fosse una caratteristica intrinseca in ogni religione, come se lo stesso concetto di sacro non implicasse la punizione del trasgressore: quale punizione a quale trasgressore, è solo una differenza di sfumature. Se in Algeria ci sono fanatici integralisti che attaccano le donne che non portano il velo, come definire quelli che negli Stati Uniti aggrediscono i medici che accettano di praticare l’aborto?
Stiamo anche assistendo a curiose dispute in merito alla pretesa superiorità del cristianesimo rispetto alle altre religioni. C’è chi lo considera comunque migliore dell’islamismo, di cui viene evidenziato il disprezzo nei confronti delle donne. Eppure, tralasciando il cristiano trattamento riservato alle donne in passato, la rinuncia al piacere dei sensi, contrapposto alla necessità del concepimento, è a tutt’oggi parte integrante del cristianesimo. Le suore, e in particolar modo quelle di clausura, sono anch’esse un simbolo della negazione della donna. Se la donna tenuta rinchiusa e a cui viene imposto il velo desta orrore, la donna picchiata o ammazzata perché troppo disinibita non è forse un fatto diventato quasi normale nella sua quotidianità? Del resto, se spostiamo il discorso alla civiltà nel suo complesso, la donna apprezzata in oriente è quella vestita il più possibile, mentre in occidente è quella svestita il più possibile. Il che ha tutta l’aria di rappresentare i due poli di una medesima umiliazione.
È un fatto: non esistono religioni buone e religioni cattive. La religione, quale che sia, è la negazione dell’intelletto e dei sentimenti più autentici, la repressione dei desideri, la mortificazione della dignità, nonché l’incitamento alla rassegnazione, l’apologia della sottomissione, l’esaltazione della miseria. La religione protegge il potente, benedice il soldato, approva il gendarme, prepara il boia, mentre scomunica e condanna ogni pensiero e ogni gesto ribelle.
Ma non serve a nulla bestemmiare contro i padroni del cielo quando si rivolgono preghiere a quelli sulla terra. Gli uni non possono vivere e prosperare senza gli altri. «Né Dio, né Stato» era e continuerà sempre ad essere una condizione essenziale per la liberazione umana.