..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

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sabato 7 ottobre 2017

La Comune di Urupia

Questo articolo prende vita dopo che alcuni, durante una discussione sull’autogestione, mi hanno chiesto informazioni circa l'esistenza o meno di comunità anarchiche contemporanee italiane. Ebbene sì, esistono, Urupia è una di queste e si trova in Italia. Si tratta di una vera e propria Comune, un progetto di autogestione, un'associazione di liberi cittadini che nel 1995 ha deciso di cambiare vita e politica, attuando la filosofia anarchica, libertaria.
Urupia si trova nel Salento, in Puglia, tra Brindisi e Taranto. Grazie a questo progetto anarchico, fondato da quasi la totalità dei redattori della rivista “Senza Patria” e con l'aiuto di qualche tedesco, oggi Urupia è diventata un organico e complesso sistema di edifici che accolgono le svariate attività sociali, lavorative, ludiche, educative, culturali. Quasi 30 ettari di terreno messi a coltura, con uliveti, frutteti, vigneti, e altre migliaia di piante sono già pronte per soddisfare i bisogni della Comune, e non solo. Numerose sono le iniziative intraprese e sempre in calendario, compresi gli spettacoli, i corsi di circo per bambini (meravigliosi), i pranzi sociali, le partecipazioni ai mercati dell'associazione “Campi Aperti” e alla campagna “Genuino Clandestino”, eccetera eccetera.
Lo Stato non esiste (sappiamo che per molti di voi questa frase potrebbe suonare come una maledizione, in realtà voi non lo sapete, ma vivere senza Stato è una vera fortuna), quindi non esistono capi, presidenti, ministri, eserciti, chiese. Non esistono gerarchie, il coordinamento possiede una struttura orizzontale e non piramidale, tutti sono liberi e uguali, uomini e donne, tutti hanno gli stessi diritti, tutti si adoprano per la Comune sulla base delle singole e individuali disponibilità e capacità. Non esiste democrazia (anche questo vi suonerà strano, ma la democrazia è una dittatura), perché a Urupia le decisioni vengono prese all'unanimità, ed evidentemente questo si può fare.
Conseguenza logica di tutto questo è l'assenza di crimini, l'assenza di oppressione, l'assenza di proprietà privata, l'assenza di leggi coercitive. A beneficiarne è l'individuo nella sua totalità, con il potenziamento della dignità personale, l'autostima, l'autonomia, l'accrescimento della creatività e della libertà, la predisposizione al bene proprio e collettivo. Scusate se è poco.
Certo ce n'è voluta di fatica e di strada da fare, a Urupia. E ancora molte sono le difficoltà da superare, dal momento che nasciamo liberi, anarchici, ma immediatamente riceviamo un imprinting votato al dominio, al concetto gerarchico, alla comoda e (diciamolo, codarda) idea della delega... Perciò esistono ancora, a Urupia, metodologie da ottimizzare e contraddizioni da risolvere. Ma Urupia ha poco più di 20 anni, contro i tremila almeno del sistema-Stato (che a voi sembra così perfetto e inviolabile, e tuttavia vi lamentate in continuazione). E le comunarde (così si chiamano gli abitanti di Urupia, il femminile è stato scelto espressamente per evidenziare l'eguaglianza di diritti tra uomini e donne) sottolineano il fatto che queste difficoltà non scalfiscono la volontà di andare avanti in questa meravigliosa anarchia (altro che utopia!).

Un simpatico cartello dipinto a Urupia.
Detto ciò, abbiate cura di leggere con attenzione anche quanto segue:
Nel mondo ci sono state e ci sono numerose prove concrete di anarchia applicata, il fatto che nessuno ne parli dovrebbe farvi riflettere sul grado di censura continua perpetrata dai sistemi statali nei confronti del pensiero anarchico (hanno paura, fottutissima paura). Ma noi pensiamo che la cosa più importante da dire sia la seguente: gli anarchici non hanno bisogno di prove e di sante reliquie per sapere che l'ideale anarchico è l'unico che possa garantire pace, uguaglianza, giustizia e libertà. Gli anarchici sanno che l'anarchia vive in ognuno di noi e che perciò questa è unbisogno naturale che non ha nessun bisogno di essere comprovata. L'anarchia è pura coscienza. Se l'essere umano esiste, allora esiste anche l'anarchia. Ben diversa è la situazione di coloro che sono ancora troppo imprigionati negli stereotipi, nei pregiudizi, nell'idea di Stato come un dogma, che credono nella propaganda denigratoria contro l'anarchia, ecc. Noi pensiamo che a queste persone non sia sufficiente mostrare tutte le prove del mondo, perché troveranno sempre una giustificazione per ingannare se stessi e avvalorare la loro condizione di sudditanza(che essi si ostinano a chiamare libertà, scambiando la 'democrazia' per emancipazione e civiltà). Facciano pure, peccato solo che nella trappola dello Stato trascinino anche quelli che non vorrebbero proprio entrarci, figli e nipoti compresi. Il primo passo per la rivoluzione (vera) è non votare.