La trasgressione
dei confini esistenti e la contestazione degli stessi possono ispirare una
nuova forma di cittadinanza, che permetta la coabitazione di diversi, che
consenta alle singolarità di fare comunità senza rivendicare un'identità, a alle
persone di coappartenere senza una rappresentabile condizione di appartenenza.
Così come i
mondi, anche i nostri luoghi di enunciazione interiore hanno le proprie
geografie. Le trans-culture non temono nessuna geografia. La ricerca dei
continenti inesplorati deve portare fino alla vertigine in cui ribolle la
materialità e l'immaterialità della vita, come ci hanno insegnato i
surrealisti. Ci deve essere una biologia per scatenare le forze degli esseri, e
le relazioni tra loro, senza usare le inservibili pratiche della vecchia
politica, così come c'è, nella medicina cinese, una tecnica per guarire parti
del corpo, toccando punti sull'estensione del corpo stesso, lontano dalle parti
da curare.