
Due sono i caratteri fondamentali
della libertà: positivo e negativo.
La libertà positiva denota lo
stato di godimento della libertà, la libertà negativa quello della lotta contro
il suo massimo impedimento: il principio di autorità. La rivolta dell’individuo
contro ogni autorità divina e umana, collettiva e individuale rimanda infatti
proprio al principio di autorità: ogni autorità, infatti, non può altro che
significare il principio di autorità. Contro di esso pertanto non può che
ergersi il principio opposto, il principio rivoluzionario della libertà.
La libertà è rivoluzionaria non
quando attacca un’autorità storicamente determinata, nella sua materiale e
finita esistenza, ma quando ne demolisce il principio informatore, la cui
natura non può che essere metafisico-universale in quanto essa, per l’appunto,
è ravvisabile in ogni particolare concretezza storica. Il principio
informatore, ovvero il concetto sottoteso dell’esistenza specifica di
ogni realtà storicamente data. Ecco perché Bakunin si pone contro i due massimi
archetipi dell’autorità: l’archetipo divino e quello mondano, ovvero Dio e lo
Stato. Essi non sono due entità ideali, ma due principi attivi, reali, sono le
colonne sulle quali si regge l’ordine gerarchico che governa il mondo. Perciò
solo assaltando il supremo principio metafisico del cielo e della terra diventa
possibile demolire ogni sua fenomenologia materiale e dunque avviare la
dissoluzione di tutte le organizzazioni e istituzioni religiose, politiche,
economiche e sociali attualmente esistenti.