..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

Translate

sabato 6 dicembre 2025

6 dicembre 2005 – Venaus

Squilla il telefono: “Stanno arrivando!”.

Abbiamo poco tempo. Ecco le luci e le sirene blu in lontananza, l’atmosfera è surreale.

Sotto i fari accecanti saliamo sulla barricata per capire cosa sta succedendo, c’è una ruspa della polizia! Ma che fa?! Avanza! Urliamo per fermarli per avvisare che c’è gente sulle barricate, ma nulla.

Intanto ai lati, partono due squadre di carabinieri e polizia. Si sentono legni spezzarsi, la paura sale, le grida sono più forti, la ruspa sta sfondando la barricata, la gente cade, si appende a ciò che trova ma il mezzo non si ferma. Sopra c’è il vice questore che continua ad urlare con gli occhi fuori dalle orbite “SCHIACCIATELI, AMMAZZATELI!”.

Arriviamo fino al Presidio e a calci alcuni celerini ci dicono di andare alla baracca, altri ci spingono sul prato. Lo spintonamento continua, si divertono, alcuni ridono e nel mentre ci filmano.

Chi è rimasto al presidio se l’è vista peggio: la polizia è arrivata dai campi e ha massacrato chiunque fosse presente, senza curarsi di nulla: anziani, ragazze, donne inermi e chi dormiva nelle tende.

Li hanno poi chiusi nel presidio. Lo spazio era troppo piccolo per la gente che c’era e li han sbattuti contro i vetri della baracca, volevano farli passare attraverso le finestre, alcune si sono rotte e la gente è caduta dentro. Intanto altre squadre si davano da fare per spaccare tutto, questi erano gli ordini che si sentivano gridare, e così han fatto. Hanno rotto le tende e le strutture presenti, hanno massacrato a manganellate chi dormiva. Quel poco che avevamo lasciato (zaini, documenti, portafogli, oggetti personali) è stato spazzato via.

 Questo fu quello che accadde in Valle, il 6 dicembre del 2005.

Affinché Nessuno dimentichi.

Affinché tutti sappiano che NESSUNO DI NOI - chi era presente e chi non lo era - PERDONA.