Squilla il telefono: “Stanno arrivando!”.
Abbiamo poco tempo. Ecco le luci e le sirene blu in lontananza,
l’atmosfera è surreale.
Sotto i fari accecanti saliamo sulla barricata per capire cosa sta
succedendo, c’è una ruspa della polizia! Ma che fa?! Avanza! Urliamo per
fermarli per avvisare che c’è gente sulle barricate, ma nulla.
Intanto ai lati, partono due squadre di carabinieri e polizia. Si
sentono legni spezzarsi, la paura sale, le grida sono più forti, la ruspa sta
sfondando la barricata, la gente cade, si appende a ciò che trova ma il mezzo
non si ferma. Sopra c’è il vice questore che continua ad urlare con gli occhi
fuori dalle orbite “SCHIACCIATELI, AMMAZZATELI!”.
Arriviamo fino al Presidio e a calci alcuni celerini ci dicono di
andare alla baracca, altri ci spingono sul prato. Lo spintonamento continua, si
divertono, alcuni ridono e nel mentre ci filmano.
Chi è rimasto al presidio se l’è vista peggio: la polizia è arrivata
dai campi e ha massacrato chiunque fosse presente, senza curarsi di nulla:
anziani, ragazze, donne inermi e chi dormiva nelle tende.
Li hanno poi chiusi nel presidio. Lo spazio era troppo piccolo per
la gente che c’era e li han sbattuti contro i vetri della baracca, volevano
farli passare attraverso le finestre, alcune si sono rotte e la gente è caduta
dentro. Intanto altre squadre si davano da fare per spaccare tutto, questi
erano gli ordini che si sentivano gridare, e così han fatto. Hanno rotto le
tende e le strutture presenti, hanno massacrato a manganellate chi dormiva.
Quel poco che avevamo lasciato (zaini, documenti, portafogli, oggetti
personali) è stato spazzato via.
Affinché Nessuno dimentichi.
Affinché tutti sappiano che NESSUNO DI NOI - chi era presente e chi
non lo era - PERDONA.