Apparentemente,
la strategia eversiva sarà condotta sul terreno da un coacervo di forze di
destra civili, settori dell'economia, strutture militari e paramilitari e vere
centrali terroristiche come Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale — che ne
saranno gli effettivi bracci armati — ma non mancheranno addentellati con la
mafia, sempre vicina ai servizi americani. Vere coordinatrici e promotrici
della strategia si riveleranno però alcune organizzazioni politico-militari,
formalmente clandestine ma con altissimi livelli di copertura politica e
cospicui mezzi economici. Si tratta di strutture eversive ufficialmente non
istituzionali, ma di fatto para-istituzionali, parastatali si potrebbe dire,
avendo al loro interno funzionari ed esponenti di spicco delle realtà
economiche, politiche, istituzionali e militari. Questi organismi controllano
ingenti depositi di armi e centri di addestramento attrezzati per operazioni
clandestine e di sabotaggio e fanno capo direttamente o indirettamente a una
più vasta rete "coperta" e ramificata, creata negli anni '50 in
ambito Nato-Cia, nota come Stay Behind Net, "la rete che sta dietro",
una rete in origine pensata per essere attivata in caso di invasione sovietica,
ma che avrebbe potuto tornare utile anche in caso di vittoria o possibile
vittoria elettorale di partiti comunisti, e/o qualora ci fosse la necessità di
ristabilire un ordine sociale. Fa parte formale della rete, fin dal lontano
1956, la Gladio, struttura paramilitare "coperta" coordinata dal
Ministero della Difesa, mentre vi si riferiscono in modo non formale altre
strutture più recenti, dai nomi ormai noti. composte sia da civili che da
militari, fra le quali l'"Aginter Presse", la loggia massonica
"P2", l'organizzazione "Rosa dei venti", il "Movimento
azione rivoluzionaria" (Mar), l'"Anello" noto anche come
"Sid parallelo" o 'Noto servizio", i "Nuclei di difesa
dello Stato" ed altri gruppi minori. Dietro e/o dentro queste
organizzazioni si muovono oltre ai servizi "di capi di governo, Ministri
(di Interno e Difesa in particolare), politici di primo piano (della Dc, del
Psdi e del Msi in primis), pezzi di magistratura e molti alti funzionari
dell'esercito, della finanza, della polizia e dei carabinieri — specifico di
questi ultimi è nel 1964 il famoso "Piano solo" — oltre a
giornalisti, spie, giornalisti-spia, cani sciolti, ex repubblichini e nuovi
fascisti, in un reticolo di connessioni, complicità e ricatti i cui intrecci,
nonostante le numerose inchieste giudiziarie, rimangono in gran parte avvolti
da una spessa nebbia. Consultando i documenti dell'UAAR si rimane sconcertati
dalla quantità di gruppi e organizzazioni, dichiaratamente fasciste e più o
meno colluse con strutture istituzionali, sulle quali i burattinai
dell'eversione e il "partito americano" potevano contare e che
potevano agevolmente manipolare. Certamente i servizi di sicurezza e i loro
settori segreti e supersegreti, nazionali e non, vi giocarono un ruolo
primario, ma ricordiamo sempre che nessuno di loro giocava in modo autonomo
come si è poi cercato di far credere. I fantomatici servizi deviati avevano
tutti, direttamente o no, un referente istituzionale, che in molti casi era lo
stesso Presidente del Consiglio in carica. "Io avevo la P2, Cossiga la
Gladio e Andreotti l'Anello", ha detto in una intervista nel 2011 il capo
della P2 Licio Gelli. È ormai risaputo che le supposte deviazioni rispondevano
in realtà a vertici politico-istituzionali ed a esigenze di ordine
sovrannazionale (leggi Nato, Cia...) legate alla logica dei blocchi, alle quali
questa Repubblica era sottomessa. Dopo il fallimento della strategia della
tensione e delle stragi, tanto i "fascisti" quanto i "servizi
deviati" saranno il comodo alibi dello Stato e dei suoi apparati.
(Tratto da “La finestra è ancora
aperta” Gabriele Fuga - Enrico Maltini)