..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

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lunedì 4 febbraio 2013

La storiella del cacciatore e della lepre

Un cacciatore sta cercando di sparare ad una lepre, è riuscito ad inquadrarla nel mirino del suo fucile, ma la lepre scappa. La prende un’ altra volta di mira, ma la lepre si sottrae di nuovo, e di nuovo.
Indignato, il cacciatore sbotta: “Quando fanno così le ammazzerei!”.
L’atteggiamento negativo, non costruttivo, nichilistico della lepre ha provocato l’indignazione del cacciatore; ma per la lepre assumere un atteggiamento diverso, più “positivo”, vorrebbe dire soltanto rendersi disponibile a farsi impallinare. Il cacciatore infatti non ce l’ha con la lepre soltanto perchè questa dimostra di “saper solo distruggere”, ma ce l’ha con la lepre in quanto lepre. Dal suo punto di vista la lepre ha quindi a disposizione solo due alternative concrete: o essere una lepre nichilista, oppure essere una lepre…in salmì.
Adesso dove è scritto cacciatore leggi governante, e dove è scritto lepre leggi elettore.
Noi anarchici ci asteniamo perchè non vogliamo partecipare ai crimini governativi. Noi ci asteniamo perchè intendiamo conservare intatto il nostro diritto alla rivolta.
Il voto non lega l'elettore al governo perché il voto non è una scelta reale, visto che la sola opzione offerta all'elettore è la scelta del governante-capo, ma non viene mai menzionata la possibilità di scegliere “nessun capo”. Il voto dunque non può essere mai inteso come un segno di legittimazione del governo imposto o della volontà di pagare le sue tasse.
Una massa che deleghi la sua sovranità, cioè la ceda a pochi singoli uomini, vi rinuncia, poiché il volere del popolo non è trasferibile come non lo è il volere del singolo. L'operazione elettorale è nello stesso tempo espressione e annientamento della sovranità della massa.