Il movimento No Tav ha lanciato un
appello per una settimana di lotta, nei vari territori, dal 14 - giorno della
requisitoria per i quattro attivisti accusati di terrorismo - al 22 novembre.
Altre iniziative si svolgeranno il 7 e 8 dicembre e il 17 dicembre, giorno in
cui potrebbe essere emessa la sentenza.
A
Torino il 22 novembre si terrà un corteo No Tav
Appuntamento
in piazza Castello alle 14,30
di seguito il testo diffuso dal
movimento No Tav quando Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò hanno rivendicato la
partecipazione all'azione di sabotaggio di un compressore per cui sono in
carcere da più di undici mesi.
14 maggio 2013.
Un gruppo di No
Tav compie un’azione di sabotaggio al cantiere di Chiomonte.

Il
cantiere/fortezza è ferita inferta alla montagna, un enorme cancro che ha
inghiottito alberi e prati, che si mangia ogni giorno la nostra salute. In
questo paesaggio di guerra ci sono gli stessi soldati che occupano
l’Afganistan. Un compressore bruciato è poco più di un sogno, il sogno di
Davide che abbatte Golia, il sogno che la nostra lotta vuole realizzare.
Il 9 dicembre
del 2013 vengono arrestati Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò. Quattro di noi.
Nonostante non
sia stato ferito nessuno, sono imputati di attentato con finalità di terrorismo
sono accusati di aver tentato di colpire gli operai del cantiere e i militari
di guardia.
Ai nostri
quattro compagni di lotta viene applicato il carcere duro, in condizioni di
isolamento totale o parziale, sono trasferiti in carceri lontane. Volevano
rendere difficili le visite, volevano isolarli ma non ci sono riusciti. Noi
andiamo e torniamo insieme: non lasciamo indietro nessuno.

Decine di
migliaia di No Tav, sin dai primi giorni dopo gli arresti, hanno detto: “quella
notte in Clarea c’ero anch’io”. Il 22 febbraio e il 10 maggio si sono svolte le
manifestazioni più importanti, ma non è mancato giorno in cui non vi sia stata
un’iniziativa di solidarietà attiva.
Il 24 settembre
in aula bunker Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò, per la prima volta dall’inizio
del processo, hanno preso la parola, dicendo che quella notte, la notte del 14
maggio 2013, c’erano anche loro.
Le loro parole,
pronunciate con fierezza di fronte a chi li ha rinchiusi in una gabbia da quasi
un anno, sono le nostre parole, i nostri sentimenti, la nostra stessa strada.
Movimento No Tav