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martedì 13 febbraio 2018

Il meccanismo del sistema statal-clericale autoritario e gerarchico

L'inganno perpetuo si chiama propaganda. Senza l'inganno della propaganda non esisterebbe lo Stato, né la Chiesa, e neppure tutti i mali che ne derivano.
Ecco lo schema sintetico del meccanismo statal-clericale, divenuto unico modello (creduto tale) di gestione gerarchica delle comunità, dalle piccole alle grandi, dalla famiglia allo Stato:

  •  La propaganda è una tecnica di persuasione che tocca le corde emotive degli individui.
  •  Chi gestisce la propaganda ha in mano l'emotività dei popoli, quindi il controllo sui loro comportamenti e sulle loro decisioni.
  •  I popoli vengono perciò ingannati e depredati di tutto, anche della coscienza.
  •  La coscienza originaria e naturale viene sostituita attraverso la propaganda da un'altra forma di coscienza, artificiale, che ricalca il modello autoritario imposto.
  •  Ai popoli viene fatto credere che il gestore della propaganda offra loro 'sicurezza' e/o 'salvazione', attraverso la manipolazione emotiva dell'umano 'senso di paura'.
  •  In cambio della 'sicurezza' e della 'salvazione', il gestore della propaganda (percepito come un'autorità) esige ricchezza, potere, arbitrio. È questo un patto che si rinnova anche se non è mai stato sottoscritto da ambedue le parti (giuridicamente illegale), se non in forma tacita, per millenaria abitudine costruita e imposta.
  •  Il patto di cui al punto precedente viene attuato per mezzo delle leggi che il gestore della propaganda inventa, scrive e impone (con l'inganno o con la forza).
  •  L'immensa ricchezza prodotta dai sacrifici del popolo finisce nelle tasche del gestore della propaganda.
  • I popoli, che dopo moltissime generazioni ormai credono e difendono chi li bastona e li imbonisce, pensano che quelle leggi siano indispensabili, addirittura sacre.
  •  Essere governati, quindi manipolati, si trasforma in un atto di fede nei confronti dei gestori della propaganda. Essendo ritenuto un atto di fede, gli individui sono stati indotti a credere che il sistema della delega (voto) sia persino un diritto-dovere morale.
  •  Il popolo, indottrinato da secoli, è stato condizionato nella credenza che non vi sia altro metodo di gestione della propria vita e della propria morte, e non ne vuole altri, anche se altri metodi esistono e, ancorché censurati o perseguiti, si manifestano come esempi di vera libertà.
  •  Il rifiuto del popolo verso altri sistemi (nel frattempo criminalizzati dai gestori della propaganda) nasce dall'umano e naturale 'senso di paura' nei confronti del non-conosciuto.