Il capitalismo è
l'attuale manifestazione dominante della civilizzazione. L'economia capitalista
è controllata soprattutto da corporazioni riconosciute dallo Stato: queste
organizzazioni sono di proprietà di azionisti che sono liberi di prendere
decisioni commerciali senza essere personalmente responsabili per le
conseguenze. Legalmente le corporazioni godono dello stesso status degli
individui, quindi una parte lesa può attaccare in tribunale solo le risorse
della compagnia e non i possedimenti e le proprietà del singolo azionista. Gli
impiegati delle corporazioni sono obbligati per legge a creare profitto prima
di ogni altro criterio (come la sostenibilità ecologica, la sicurezza dei
lavoratori, la salute pubblica, ecc.) e se fanno altrimenti possono essere
licenziati, citati per danni o perseguitati. Il capitalismo, come forma di
civilizzazione tecnologicamente avanzata, è invadente e utilizza territori
sempre più ampi, provocando l'ulteriore diminuzione dello spazio disponibile al
vivente per poter fiorire liberamente. Il capitalismo riduce in servitù la vita
umana se non la considera utile, se ne sbarazza se la considera inutile. Per
soddisfare le necessità basilari sotto il capitalismo molte persone spendono la
maggior parte delle loro giornate (dalle 8 alle 12 ore) in un lavoro senza
senso, monotono, irregimentato, e spesso dannoso per la psiche e il fisico. A
causa della monotonia, dell'alienazione e dell'impotenza che caratterizzano la
normale esperienza quotidiana, la nostra cultura esibisce alte percentuali di
depressione, malattia mentale, suicidio, dipendenza della droga e relazioni
malfunzionanti e abusive, insieme a numerosi modi di esistenza surrogata
(attraverso la TV, i film, la pornografia, i videogiochi). La civilizzazione
nella sua espressione più efficace il capitalismo ha generato l'autoritarismo,
l'asservimento forzato e l'isolamento sociale.
E'
indispensabile in un'economia basata su di una divisione del lavoro altamente
stratificata impedire una visione dell'insieme all'individuo anche attraverso
la manipolazione e l'inganno.
La democrazia
praticata su vasta scala è necessariamente rappresentativa e non diretta e
quindi incapace di creare organizzazione senza gerarchia e controllo.
Dato che le
città e le industrie dipendono dall'esterno, mirano a impadronirsi delle aree
circostanti per uso agricolo e industriale, rendendole inospitali sia per
l'ecosistema sia per le comunità umane autosufficienti. Quest'area si espanderà
in relazione e in funzione di ogni aumento della popolazione o di
specializzazione del lavoro che la città sperimenterà. Non esistono esempi
storici di economie di produzione che non si espandono, non infiltrano il
territorio fisico e psichico circostante per intrinseca ineludibile loro stessa
natura. La complessità strutturale e la gerarchia della civilizzazione devono
essere rifiutate insieme all'imperialismo politico ed ecologico che si propaga
in giro per il mondo. Istituzioni gerarchiche, espansione territoriale e
meccanizzazione della vita sono indispensabili affinché possano realizzarsi
l'amministrazione e il processo di produzione di massa. Solo le piccole
comunità autosufficienti possono convivere con gli altri esseri, umani e non
solo, senza imporre loro la propria autorità.