
La manifestazione si è diretta
inizialmente sotto l'ambasciata tedesca della capitale, dove si è svolto un
presidio. Intorno alle 13 i lavoratori hanno poi deciso di muoversi in corteo
in direzione del Ministero dello Sviluppo Economico, ma sono stati bloccati
poco dopo dai cordoni della celere. Quando gli operai hanno rivendicato il
proprio diritto a raggiungere il Ministero, la reazione della polizia non si è
fatta attendere e all'altezza di piazza Indipendenza sono partite alcune
cariche per bloccare il corteo. Tre manifestanti sono rimasti feriti e portati
al pronto soccorso.

Emblematiche le dichiarazioni di
Landini, che solo due settimane fa tuonava dal palco torinese dando degli
"sciocchi" agli studenti che in piazza Castello resistevano alla
pioggia di lacrimogeni sparati dalla polizia, e che oggi invece parla di una
violenza inaccettabile e senza motivo e scopre che i manganelli del governo
Renzi fanno male e non risparmiano nemmeno i lavoratori.
Al di là del coro unanime di condanna
delle cariche che si è subito levato da sindacati confederali, Sel e M5S (e
dell'ipocrita presa di parola del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Graziano Delrio, che ha promesso di "verificare e indagare
sull'accaduto"), la reazione contro i lavoratori delle acciaierie Ast è
l'ennesima doccia di realtà. Belle parole dal palco della Leopolda e selfie a parte,
il governo Renzi conferma la propria volontà di chiudere la porta in faccia a
qualsiasi spazio di mediazione o contrattazione e quindi, dall'altra parte, la
necessità di intraprendere strade differenti anche rispetto al conflitto sul
lavoro.