
In realtà non si tratta che di propaganda.
Nel nostro paese due persone dello stesso sesso non si possono sposare, l’iscrizione in un registro delle nozze contratte all’estero, non da alcun diritto, è solo un atto simbolico.
La mossa di Alfano è un passo per mantenere la presa sull’elettorato cattolico più conservatore, che è il maggior serbatoio di voti del Nuovo Centro Destra, il partito nato dalla costola di Silvio Berlusconi, ma sedotto dalla mela di Matteo Renzi.
La partita sul matrimonio dimostra quanto profondamente sia permeata dall’influenza della Chiesa Cattolica la politica istituzionale. Oggi più che ai tempi della Democrazia Cristiana, la Chiesa pianta i propri denti nella carne viva delle relazioni sociali, senza alcuna opposizione reale.
Se la Democrazia Cristiana fosse stata un pomodoro, la sua fine è un pomodoro schiacciato che ha sparso ovunque i suoi semi, facendo crescere ovunque la propria malapianta.
Il Partito Democratico aveva promesso durante la campagna elettorale il registro delle unioni civili per tutt*. L’alleanza con il NCD di Alfano ha mandato in soffitta ogni possibile percorso in tale direzione.
D’altra parte sono trascorsi circa 25 anni da quando un Massimo D’Alema al centro dell’agone politico aprì un’interlocuzione con il fondatore del Movimento per la vita Carlo Casini, esponente di punta dell’oltranzismo cattolico. L’assunto di D’Alema era che i valori cattolici hanno un fondamento universale e sono alla base dei valori costituenti della nostra civiltà. Più che un assist all’avversario, un buovo matrimonio di interessi, che ha dato uno stop all’impetuoso processo di laicizzazione delle istituzioni, innescato dalle lotte di libertà di donne e omosessuali.
Il fatto che nella concretezza delle relazioni umane la “morale” cattolica sia divenuta una moneta fuori corso spiega le “aperture” di Bergoglio nei confronti di divorziati e coppie di fatto. Nessuna modifica dottrinale ma un atteggiamento di paterna comprensione è la cifra di un papa che ha rinfoderato la spada di Ratzinger per riuscire a recuperare il terreno perduto.