Il processo rivoluzionario
è tale proprio perché rende suo oggetto le leggi capitalistiche della produzione
e dello scambio di merci, e non se stesso oggetto di quelle leggi. Esso non può
essere misurato con i criteri di questo mercato. può esser misurato solo con criteri
che allo stesso tempo mettono fuori causa i criteri di validità di questo mercato.
La solidarietà, non
nascendo dai criteri del mercato, li mette fuori causa. La solidarietà è politica
non solo come solidarietà nel politico, ma come rifiuto di agire sotto il controllo
della legge del valore, cioè soltanto sotto l'aspetto del valore di scambio. La
solidarietà per sua natura un agire libero da dominio, e come tale è sempre resistenza
contro l'influssi della classe dominante sui rapporti reciproci fra gli uomini,
e come resistenza contro la classe dominante è sempre giusta. Nel senso del sistema,
le persone il cui agire non si orienta ai criteri di successo del sistema, sono
sballate e imbecilli o fallite. Nel senso della rivoluzione chiunque si comporti
solidarmente, chiunque sia, è un compagno.
La solidarietà è
un arma se è organizzata e conseguentemente usata; di fronte ai tribunali, alla
polizia, alle autorità, ai capi, ai delatori, ai traditori. Se viene rifiutata con
questi ogni collaborazione, se nessuna fatica gli viene risparmiata, nessuna prova
facilitata, nessuna informazione regalata, nessuna spesa levata. Della solidarietà
fa parte: combattere il liberalismo all'interno della sinistra, trattare le contraddizioni
all'interno della sinistra, come contraddizioni nel popolo e non come fossero la
contraddizione di classe.
Ogni lavoro politico
deve contare sulla solidarietà. Senza solidarietà esso è consegnato irreparabilmente
alla repressione.
(Tratto da "Guerriglia urbana e lotta di classe"
- Rote Armée Fraktion -)