..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

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venerdì 17 ottobre 2025

E cos'è l'anarchia se non la vera libertà

"Anarchia è disordine, gerarchia è ordine sono per i più concetti che si equivalgono. Noi però differenziamo l'ordine naturale dall'ordine artificiale. L'attuale ordine di catene, nel quale una infinità di gerarchie grava con l'immane peso sulla collettività, plasmandone a suo posto, con i mezzi giganteschi che possiede, il pensiero, il sentimento, i costumi, il carattere; opponendosi con la autorità religiosa, politica, economica, giudiziaria, militare, scientifica, artistica allo svolgimento libero ed integrale dell'individualità umane; l'attuale ordine ci appare ed è realmente un tremendo disordine nell'ordine naturale. Di codesto ordine che è quiete, che è privilegio, che è servitù, non vogliamo saperne. Via le gerarchie che dall'alto di cento Sinai dettano leggi all'umanità intiera. Sparisca ogni autorità, perché in condizioni normali non ha ragione d'essere. Che le volontà individuali si manifestino liberamente nella collettività, armonizzino tra loro per la forza stessa dei bisogni comuni, si formulino nel seno della collettività, e da lei insieme trasmesse ai centri ed uffici esecutivi. Questo, che noi vogliamo applicato in ogni atto del vivere civile, è il vero ordine naturale, ed è ciò che noi, a significare negazione di governo, di autorità, di tutela, chiamiamo anarchia ... Prima ancora che la fisiologia ci dimostrasse l'essenza del pensiero, i fatti ci avevano insegnato essere la libertà l'atmo­sfera più favorevole all'umano intelletto. E cos'è l'anarchia se non la vera libertà, la libertà intera, completa, la quintessenza della libertà applicata non solo agli ordinamenti politici, ma altresì ad ogni atto della vita pubblica a privata? È tempo finalmente che gli uomini onesti prendano l'abitudine dell'anarchia, esercitando la tolleranza ed il rispetto verso l'altrui libertà. Sparisca dunque, il sacro orrore per l'anarchia, sinonimo di disordini, e cada l'accusa ingiustificabile - vero qui pro quo - che noi sacrifichiamo l'individualità umana allo Stato, perché questo - lo Stato come ente legislativo - non vorremmo; quella che vogliamo completamente libera ed associata anarchicamente".

Questo il significato di anarchia secondo Giovanni "Cardias" Rossi, parole scritte nel prologo intitolato "Sragionamenti" de Una comune socialista (con prefazione di Andrea Costa. Tipografia Sociale Operaia. Brescia, quarta edizione 1884). Con questi ideali nel 1890 si imbarcò, con altri compagni, alla volta del Brasile dove fondarono la Colonia Cecilia, la colonia durò quattro anni, attraversando varie difficoltà fino allo scioglimento. Rossi dichiarò in seguito che l'esperimento era riuscito: avevano vissuto in comune senza leggi, senza capi, senza governo, nella vera libertà. Era stata un esperimento nuovo nella storia perché "vi potesse essere messa alla prova l'idea organica dell'anarchia".