..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

Translate

martedì 30 settembre 2014

Per chi ci conosce e per chi eventualmente ancora non ci conosce

El paso. l'asilo occupato di via passo buole - ai limiti della torino civilizzata con lo sterminio della periferia tossica antiurbananell'epoca della sua maturità anagrafica ha deciso di partorire il bollettino.
Gli spazi soffocanti della cultura ufficiale in questi anni non ci hanno interessato se non per quello che valgono: intrattenimento a prezzo più o meno salato e salariato. Un prezzo economico ma anche morale e asfittico che malgrado tutte le nostre contraddizioni abbiamo sempre cercato di contrastare. Con questa “cultura” abbiamo sempre avvertito uno scarto, una differenza di marcia che a noi non piace marcire.
Finalmente sepolto un papa, quando leggerete ne avranno sicuramente eletto uno ancora più grande; vi confesserà personalmente via sms o via email, vedrete.
Guerre sembrano sul punto di in-finire e nel frattempo già di più grandi si vedono avanzare le ombre. Per abituarci a questo clima Torino negli ultimi anni si è trasformata in una piccola bagdad. Seguendo una devoluzione tutta sua la città formicaio metalmeccanica dove tutto doveva scorrere per il bene della produzione si è trasformata in una città di operai scavatori immigrati terroristi che si divertono a deviare il traffico nei punti nevralgici per il puro gusto apparente dell'ingorgo inquinante.
Palizzate e trincee dividono di punto in bianco quartieri che prima non avevano mai conosciuto un'intifida olimpionica. Tutto questo per via di alcuni sponsor e per le casse di altri desiderosi di rispondere al bene primario del lavoro, quello che distrugge le montagne per costruire piste di sport che sei persone in tutto hanno voglia di praticare.
El paso è autogestito e caoticamente anarchico. Non ha mai preso realmente nessuno per la gola. Quindi dopo quasi diciotto anni di antiproibizionsmo viscerale abbiamo deciso di crearci anche noi un tabù: non si spaccia più la Coca-cola. Se proprio non potete farne a meno portatevela da casa o rivolgetevi a un bravo psichiatra. A noi queste olimpiadi non piacciono e i suoi. La Coca cola ne è a capo, se non vi basta e volete saperne qualcosa ne è stata pubblicata un'intera mappa.
Da alcuni giorni tutt'intorno all'area olimpionica in cui viviamo - il lingotto/mirafiori - iniziano a circolare a nastro camionette militari. Segno che la guerra è iniziata realmente.
Noi siamo qua con le nostre attività clandestine aperte a chi come noi continua ad avere poco da perdere e quello che riusciamo a strappare dalle nostre vite reciproche da guadagnare.
Con amore e con odio, per il piacere e per la rivolta.

 
Prima pagina della fanzine
 
 ElPasoOccupato
N. 1 Maggio 2005