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sabato 6 maggio 2017

La breve estate dell'anarchia

Ricordiamo le giornate del maggio 1937 a Barcellona,quando i miliziani anarchici, spalleggiati anche dal POUM combatterono per giorni contro i comunisti di osservanza moscovita del Governo Repubblicano.
Gli scontri si ingenerarono in seguito ai decreti governativi che imponevano lo scioglimento delle milizie non staliniste e alla “presa” della Telefónica (sede del servizio telefonico di Barcellona autogestito dai lavoratori stessi,in maggior parte anarchici) da parte delle forze governative.
Durante questi scontri, numerosi esponenti di spicco del movimento anarchico e del POUM vennero arrestati (tra questi George Orwell, che poi riuscì a sfuggire alla repressione) e uccisi (circa 500), tra cui Camillo Berneri e Francesco Barbieri, anarchici italiani, furono arrestati e assassinati da parte degli stalinisti del Partito Comunista di Spagna. Gli insorti furono alla fine persuasi al compromesso, sostenuto da Juan García Oliver, unico ministro anarchico, (da molti anarchici considerano un traditore) e consegnarono le armi. Segui una tremenda repressione contro gli anarchici.
Il 16 maggio si dimise il governatore Caballero, a cui successe Juan Negrin (un socialista molto vicino agli stalinisti), ma senza ottenere l’appoggio degli anarchici. Iniziò così la persecuzione di tutte le forze antistaliniste.
Il governo Negrín aumentò la propria carica repressiva costituendo il SIM (Servizio d'Investigazione Militare) che diventerà un prezioso strumento repressivo in mano agli staliniani e ai loro sicari. Il 10 agosto lo stesso governo emanò l'ordine di scioglimento del Consiglio d'Aragona, una sorta di governo autonomo regionale a prevalenza libertaria, aumentando considerevolmente la repressione sulle collettività rurali aragonesi attraverso le truppe guidate dal generale comunista Enrique Lister (moltissimi anarchici furono arrestati e molte proprietà espropriate furono restituite agli antichi proprietari).
La vera rivoluzione sociale e popolare ormai era stata quasi del tutto seppellita,ma gli scontri continuarono e in Catalogna si registrarono scontri armati (aprile 1938) tra anarchici e socialisti filostaliniani. Il 26 gennaio 1939 anche Barcellona dovette capitolare di fronte ai franchisti. Il governo Negrin fu ben attento a salvare se stesso, aumentando la repressione sui libertari che si ribellarono agli ennesimi soprusi stalinisti. Juan Negrin e vari dirigenti filostalinisti, che ormai avevano perso quel poco di “prestigio” che gli era rimasto, furono costretti a fuggire, ma ormai il destino della Repubblica era segnato.
Durante la rivoluzione spagnola la resistenza popolare antifranchista si autorganizzò militarmente in unità chiamate "Colonne". Tra quelle anarchiche si distinse per l'importanza la Colonna Durruti, formata da circa 3000 militanti coordinati dalla figura carismatica di Buenaventura Durruti, uno degli esponenti di spicco dell'anarchismp spagnolo. In detta Colonna,va ricordata una figura femminile di gran carisma e peso ovvero Simone Weil.
La Weil considera l'ideologia anarchica superiore a quella socialista per la sua ricerca della libertà del singolo, a livello individuale pertanto, non solo in un contesto sociale determinato. Diviene pertanto comprensibile la scelta della Weil di arruolarsi come miliziana nella Colonna Durruti. Non per niente il suo pensiero è di vigorosa critica verso tutte le espressioni di potere organizzato, che tendono inevitabilmente a non prendere in considerazione i bisogni del singolo.