Dall'otto giugno
1979 per alcuni giorni si verificano a Mirafiori una serie di scioperi e cortei
operai che riportano in fabbrica i lavoratori licenziati per le lotte esplose
da inizio anno e articolatesi per tutto il periodo primaverile.
Un vero e
proprio ciclo di lotte autonome quello del 1979 dove la vertenza contrattuale
apre le porte ad un conflitto che fuoriesce completamente dalla gestione
sindacale.
Dalla primavera
del '78 una serie di iniziative di lotta viene portata avanti da lavoratori
aggregatasi nei Collettivi operai Fiat in forte contrapposizione con i
sindacati confederali.
Il 29 aprile
1979 alle Carrozzerie mille donne del reparto montaggio fanno un corteo interno
per la situazione dei servizi igienici, un altro corteo di operai invade la
palazzina degli uffici, mette in fuga gli impiegati ed esce all'esterno
occupando Corso Agnelli. Nelle prime ore del pomeriggio vengono occupate ed
espropriate le mense.
Nei giorni
successivi vengono più volte bloccati i cancelli.
A giugno
dilagano gli scioperi in Verniciatura.
Il 6 giugno si
svolgono cortei interni grossissimi che distruggono scocche e macchinari.
L'Flm (sindacato
dei metalmeccanici) si dissocia dagli episodi di violenza.
Il giorno dopo
un corteo enorme riassalta la palazzina e le strade di Torino Sud, per la
Repubblica 25000 sono i lavoratori in corteo.
La direzione
fiat afferma che la mobilitazione è sfuggita di mano ai sindacati e a
controllarla sono gruppi di autonomi così licenziando i 5 operai che saranno
riportati dentro con il corteo dell'8 giugno 1979.
Il 30 giugno in
seguito alla messa in libertà di 4200 operai si verificano degli scontri tra
manifestanti (che volevano attuare il blocco totale delle merci) e sindacalisti
(che vorrebbero far entrare dei camion carichi di schocche).