Il movimento operaio
tutte le volte che ha saputo fuggire alla demagogia ha fondato le rivendicazioni
dei lavoratori sulla dignità del lavoro. Proudhon osava scrivere: "Il genio
del più semplice artigiano è altrettanto superiore ai materiali che egli utilizza
dello spirito di un Newton rispetto alle sfere inerti di cui calcola le distanze,
le masse e le rivoluzioni"; Coloro, che pongono al centro della questione sociale
la dignità del produttore in quanto tale, si ricollegano alla stessa corrente di
pensiero. Nell'insieme, possiamo essere fieri di appartenere ad una civiltà che
ha portato con sé il presentimento di un ideale nuovo. E' impossibile concepire
qualcosa di più contrario a questo ideale della forma che ai giorni nostri ha assunto
la civiltà moderna, al termine di una evoluzione durata parecchi secoli. Mai l'individuo
è stato così completamente abbandonato ad una collettività cieca, e mai gli uomini
sono stati più incapaci non solo di sottomettere le loro azioni ai loro pensieri,
ma persino di pensare. I termini di oppressori e di oppressi, la nozione di classe,
tutto ciò sta perdendo ogni significato, tanto sono evidenti l'impotenza e l'angoscia
di tutti gli uomini dinanzi alla macchina sociale, Diventata una macchina per infrangere
i cuori, per schiacciare gli spiriti, una macchina per fabbricare incoscienza, stupidità,
corruzione, ignavia, e soprattutto vertigine. La causa di questo doloroso stato
di cose è molto chiara. Viviamo in un mondo dove nulla è a misura dell'uomo; c'è
una sproporzione mostruosa tra il corpo dell'uomo, lo spirito dell'uomo, e le cose
che costituiscono attualmente gli elementi della vita umana; tutto è squilibrio.