
Tarda a compiersi la saldatura tra lavoratori e settori giovanili di studenti e precari, complice la debolezza e le frammentazione in chiave competitiva del sindacalismo di base.
Significativa invece la saldatura con il movimento No Tav, le cui istanze sempre più si intrecciano con quelle di chi si vede sottrarre servizi e posti di lavoro per la realizzazione di grandi opere inutili e devastanti. L’occupazione della Provincia con i mobili accatastati in strada è l’emblema di una lotta che, pur nella propria simbolicità, esprime un forte rigetto delle logiche istituzionali, dando una risposta chiara al presidente della provincia che aveva minacciato il taglio del riscaldamento nelle scuole.