..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

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venerdì 30 novembre 2012

Il pidocchio e la tosse

A Palermo diciamo che anche i pidocchi hanno la tosse. Per dire come soggetti di scarsa rilevanza abbiano un’elevata e immotivata considerazione di sé.
In politica siamo di fronte a veri e propri attacchi di broncopolmonite da parte di microorganismi monocellulari. È così da tempo, ma adesso sembra una tendenza in rialzo. È la sindrome dell’ago della bilancia. Quando per governare anche pseudo partitini con percentuali da albumina diventano decisivi, ecco che personaggi squallidi si vendono al migliore offerente, che in Italia è poi sempre lo stesso.
Questi statisti dei miei cabbasisi, come li definirebbe il commissario Montalbano, sono pronti a barattare il loro credo politico per qualche promessa di poltrona. Sono molto più spregevoli di coloro i quali vendono il proprio voto per disperazione, per un accordo di un lavoro che non hanno, credendo al candidato di turno solo nella speranza di un baratto diffuso.
Sempre a proposito di pidocchi che vorrebbero farsi sentire, sabato 24 novembre, i fascisti di CasaPound hanno fatto una manifestazione nazionale a Roma. I fascisti del terzo millennio dopo aver marciato a braccetto con Berlusconi, con la Lega e il Pdl, dopo aver votato e aver fatto votare Polverini e Alemanno, ricevendo in cambio finanziamenti e patrocini, favori e posti di lavoro, tentano la carta dell’”anticasta” e “antisistema” convocando una manifestazione che voleva essere “di opposizione”. CasaPound provano a scimmiottare le piazze dei movimenti e degli studenti che in tutta Europa e non solo, si stanno mobilitando contro i sacrifici imposti dalla BCE e contro la dittatura della finanza. Una manifestazione di campagna elettorale di un partitino di estrema destra che prova a trovare un po’ di visibilità, nella difficoltà della crisi, per far passare le proprie parole d’ordine populiste e accaparrarsi così una fetta di potere.