I padroni del cemento e dei camion, gli specialisti della menzogna e della repressione sono al lavoro, in val di Susa, nel Veneto, in Emilia, Toscana, fino a Napoli. Ognuno a proprio modo si sta dando da fare, questa volta con il TAV, a piegare la nostra vita ai loro criteri. In nome di una crescita economica presentata come indispensabile (e mai raggiunta), di un’Economia a cui bisogna sacrificare tutte le energie umane vogliono, nel caso del Treno ad Alta Velocità farci credere che la posta di tonnellate di cemento, il livellamento di colline, le gallerie nelle montagne, la distruzione irreversibile del territorio in cui viviamo sia un bene collettivo o il male minore da accettare. Una menzogna evidente, incapace di dissimulare gli affari e gli interessi organizzati di quanti nel business sono coinvolti. La gente sente che si sta compiendo un’altra spoliazione, un altro grave attentato alla propria vita.
L’evidenza del disastro di cui il TAV è un tassello incomincia a far agire le persone, ad allargare il numero di quanti iniziano a rovesciare l’ansia sterile e sventurata per un proprio futuro di senzalavoro, senza merce, senza spettacolo, in riappropriazione del presente.
Questo fa paura. E agiscono cercando di sterilizzare, di recuperarci alle loro miserie, di dividere, di confondere e di reprimere.
Per il TAV cercano di occultare i disastri che stanno facendo e le rapine che hanno già fatto con le tangenti, uccidendo e imprigionando, spingendo i loro mezzi d’informazione a montare campagne criminalizzatrici per nascondere il rumore delle ruspe; incriminano e imprigionano per reclamare la militarizzazione dei territori e impedire ogni opposizione.
Il TAV è l’ennesima operazione per piegarci, per costringerci a muoverci alla loro velocità, per raggiungere più velocemente la miseria di Torino partendo da quella di Milano, Trieste o Napoli, tra paesaggi desolati, in una corsa sterile di uomini senza vita tra luoghi senza vita.
Non tutti sono disposti a salire su quel treno.
(Volantino distribuito da El Paso Nautilus Fottinprop Torino 04-04-1998)