La
libertà è il solo mezzo per arrivare, mediante l'esperienza, al vero ed al
meglio: e non vi è libertà
se non vi è libertà dell'errore.
Libertà
dell'errore, vale a dire libertà come concetto laico di verità e quindi come
possibilità, per tutti,
di dare seguito alle proprie idee purché non limitino la realizzabilità di
quelle altrui. Questa libertà,
scopo e mezzo di ogni progresso umano, deve essere infatti per noi e per i
nostri amici, come
per i nostri avversari e nemici. Gli anarchici, cioè, amano correre i rischi
della libertà. Noi siamo
per la libertà non solo quando ci giova, ma anche quando
ci nuoce. E solo così vi può essere libertà.
Essa si definisce come possibilità di pensare e propagare il proprio pensiero,
libertà di lavorare
e di organizzare la propria vita nel modo che piace; non libertà s'intende di
sopprimere la libertà
e di sfruttare il lavoro degli altri. Per conseguenza
gli anarchici intendono conquistare la libertà
per tutti, la libertà effettiva, s'intende, la quale suppone i mezzi per essere
liberi, i mezzi per
poter vivere senza essere obbligati di mettersi alla dipendenza di uno sfruttatore, individuale o
collettivo.