La mattina del 2 novembre uno sparuto
gruppetto di militanti del Movimento Universitario Padano, formazione giovanile
della Lega Nord, si è presentato al campus universitario Einaudi di Torino
accompagnato come da copione dal solito codazzo di celerini e agenti della
Digos, il tutto per distribuire dei volantini in cui denunciavano non meglio
precisati benefici per i migranti iscritti all'ateneo torinese (tutto ciò con
una discreta faccia tosta e un'abbondante dose di ipocrisia dato che il diritto
allo studio sul territorio è stato cancellato a colpi di tagli proprio sotto la
guida regionale del leghista Cota). La comparsata, però, è durata una manciata
di minuti grazie al tempestivo intervento di un gruppo di studenti che li ha
letteralmente cacciati fino all'esterno della palazzina, respingendo qualsiasi
presenza o propaganda xenofoba e razzista all'interno della propria Università.
Di seguito il comunicato del Collettivo
Universitario Autonomo di Torino sui fatti della mattinata
Ogni tanto, in
sporadiche mattinate, l’università viene attraversata da loschi personaggi che
pur di ottenere un minimo di visibilità e di consenso si ridicolizzano dietro
un imponente schieramento di forze dell’ordine e di digos per poter anche solo
sperare di essere degnati di un minimo di attenzione dal corpo studentesco.
Persone che non passeranno di certo alla storia per il coraggio con cui
difendono le schifezze che propagandano perché sempre molto timorosi di ricevere
una ferma risposta da chi non accetta che nel proprio luogo di studio vengano
autorizzati e distribuiti volantini dai chiari contenuti xenofobi e razzisti.

Da subito si è
quindi organizzato un cospicuo numero di studenti e studentesse, che allergici
alla diffusione di materiale propagandistico di questo genere ha deciso di allontanare
dal polo universitario i Giovani Padani.
Non appena ci si
è avvicinati alla zona di volantinaggio, i 4/5 militanti (si fa fatica a capire
il numero dei conigli quando se la danno a gambe levate) sono scappati scortati
dalla polizia. Abbiamo voluto sin dall’inizio difendere l’università,
presidiandola fino all’ultimo, abbiamo cacciato leghisti e polizia, con
quest'ultima che si ostinava a rimanere in maniera provocatoria anche dopo che
i Giovani Padani erano stati "accompagnati" fuori dal Cle. Non è
ammissibile che ogni volta che i razzisti vogliono prendere parola il Campus
debba essere militarizzato.
Chiediamo quindi
al rettore Ajani, perché le spiegazioni le vogliamo e pretendiamo da lui, per
quale motivo ancora una volta abbia autorizzato la presenza e la distribuzione
di volantini carichi di odio razzista da parte di questi personaggi e
l'ingresso della polizia all'interno dell'Università.

Come sempre, ci
congediamo dicendo ai Giovani Padani e agli sfigatelli del Fuan che per ogni
volantino e materiale razzista, xenofobo e fascista che diffonderanno
all’università, sempre ai nostri posti ci troveranno. Noi senza Questura, voi i
codardi protetti dalla polizia!
Collettivo
Universitario Autonomo - Torino