Sono un amante fanatico della libertà,
la considero l’unica condizione nella quale l’intelligenza, la dignità e la
felicità umana possono svilupparsi e crescere. Non sto parlando di quella
libertà che è puramente formale, concessa, misurata e regolata dallo stato, una
menzogna eterna che in realtà non rappresenta nient’altro che il privilegio di
pochi fondato sulla schiavitù di tutti; neppure intendo quella libertà
individualista, egoista, meschina e illusoria, vantata dalla scuola di
J.J.Rousseau, come da tutte le altre scuole del liberalismo borghese, che
considera il cosiddetto diritto di tutti, rappresentato dallo stato, come
limite del diritto di ognuno, e ciò in effetti porta necessariamente e senza
eccezioni alla riduzione a zero del diritto di ognuno.
No, io intendo la libertà che sia
veramente degna di tale nome, la libertà che consiste nel pieno sviluppo delle
potenze materiali intellettuali e morali le quali si trovano allo stato di
facoltà latenti in ognuno; la libertà che non riconosce altre restrizioni
all’infuori di quelle che sono tracciate dalle leggi della nostra stessa
natura: così, propriamente parlando, in guisa che non vi siano restrizioni,
poiché tali leggi non ci sono imposte da qualche legislatore posto forse
accanto o al di sopra di noi stessi; esse ci sono immanenti, inerenti e
costituiscono la base stessa di tutto il nostro essere, tanto materiale che
intellettuale e morale. Invece dunque di trovare in esse un limite, noi dobbiamo
considerarle come le condizioni reali e come la ragione effettiva della nostra
libertà.
Intendo quella libertà di ciascuno che,
lontana dall’arrestarsi come di fronte ad un confine davanti alla libertà
altrui, trovi al contrario in quella libertà la propria conferma ed estensione
all’infinito; la libertà illimitata di ognuno nella libertà di tutti, libertà
nella solidarietà, libertà nell’uguaglianza; libertà trionfante vittoriosa
sulla forza bruta e sul principio di autorità che non ne è mai stato altro che
l’espressione ideale della stessa forza bruta; la libertà che, dopo aver
rovesciato tutti gli idoli del cielo e della terra, stabilirà e organizzerà un
mondo nuovo, quello dell’umanità solidale, costruito sulle rovine di tutte le
Chiese e di tutti gli Stati.