..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

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sabato 26 marzo 2016

Il movimento Marge: L’affermazione del desiderio per una società liberata e diversa

La nostra concezione dell'azione è che i rivoluzionari non devono rappresentare una qualunque direzione politica, ma costituire dei gruppi d'azione composti da tutti gli strati e categorie sociali della società, riuniti sulla base di un accordo profondo, impegnati a lottare e a contribuire allo sviluppo delle lotte. A differenza dei gruppi politici non proponiamo un progetto di società. Pensiamo invece che nessuno può parlare per e in nome di nessuno, che ognuno deve essere il padrone del proprio discorso e dei propri desideri, che nessuno ha bisogno di essere "avanguardato", perché questo fa già pensare ad un carcere, alle sentinelle e al filo spinato.
Il rivoluzionario non deve essere un dirigente dell'azione, ma un portavoce. Prendere l'iniziativa per creare delle situazioni, questa deve essere la sua pratica. Per questo l'azione dei gruppi MARGE sarà quella di suscitare, sostenere, contribuire allo sviluppo delle lotte, qui ed oggi. Il nostro progetto politico è di marginalizzare la società, cioè rivoluzionarla, sconvolgere tutti i codici sociali; il movimento MARGE è proprio questo, una grande impresa di s-codicizzazione e di s-costruzione.
La fondazione del movimento MARGE è l'iniziativa di una minoranza che agisce, si auto-organizza, ma rifiuta qualunque tipo di centralismo, anche democratico, nel nome della sua convinzione profonda nella rivolta individuale come potenzialità rivoluzionaria.
Ma allora, come contribuire alla rinascita del movimento rivoluzionario in Francia e all'estero? Questa è la domanda che ci siamo posti.
Non è più necessario dimostrare perché l'azione rivoluzionaria individuale è impossibile. Ogni lotta rivoluzionaria il cui obiettivo sia la trasformazione della società, passa attraverso l'unione delle forze rivoluzionarie, è cioè l'estensione di questa unione. Questo è il motivo per cui qualunque attività rivoluzionaria presuppone una certa forma di organizzazione. Non è quindi questo principio che rifiutiamo, ma quello, della direzione politica rivoluzionaria.
La fondazione del movimento MARGE è il risultato di questa analisi e la sua volontà è quella di riunire tutti i ribelli, tutti i marginali ed emarginati, tutti i rivoluzionari della società nella molteplicità dei gruppi MARGE.
Perciò la nostra pratica vuole essere principalmente affermativa: affermazione del desiderio, desiderio di una società liberata e diversa. Non siamo qui per criticare la società capital-borghese.
Non la riconosciamo. Criticarla sarebbe già riconoscerla, cioè ammetterla, mentre siamo qui per combatterla.
Una pratica di contestazione è più forte quando, invece di cercare nella critica negativa la contestazione di ciò che esiste, negandolo, essa afferma e realizza un altro modo di vivere: questo è cambiare la vita. Dobbiamo già vivere diversamente e non aspettare all'infinito "il grande giorno” per iniziare. Praticando un lavoro da formiche riusciremo a distruggere i fondamenti di questa società.
I segni della rivoluzione li troviamo nelle lotte dei gruppi detti di "interesse", quello delle donne, degli antimilitaristi, degli ex carcerati, dei delinquenti che si politicizzano, dei giovani drogati, degli omosessuali per il loro diritto al piacere, dei lavoratori emigrati .di tutti i ribelli o rivoluzionari che rifiutano le costrizioni dell'ideologia, dell'organizzazione centrista, del comitato centrale, dell'ufficio politico, di. tatti coloro che lottano contro il potere ovunque esso sia e qualunque forma;esso assuma, di tutti coloro, insomma, che non accettano che si parli in loro nome e che si decida per loro.
Questi segni sono per noi premonitori, ci illuminano e ci confermano nella nostra lotta che non potrà che essere totale. Lanciamo quindi un appello per la costruzione di gruppi MARGE sia in Francia che all'estero. Questo appello giunge nel momento stesso in cui la fascistizzazione dei regimi e il potere dei denaro si accentuano giorno dopo giorno e questo in tutti i paesi capitalistici. La nostra lotta è forse quella di una generazione perduta; per questo diciamo: marginali, tutti insieme alla stessa lotta per la rivoluzione universale e per la libertà!
 CE N'EST QU’UN DEBUT, CONTINUONS LE COMBAT
QUI ED ORA PRENDIAMO INIZIATIVE PER CREARE SITUAZIONI

Movimento MARGE

(Da MARGE n. 2 luglio-agosto 1974)