
Il rivoluzionario
non deve essere un dirigente dell'azione, ma un portavoce. Prendere l'iniziativa per creare delle situazioni, questa deve essere la sua pratica. Per questo l'azione dei gruppi MARGE sarà quella di suscitare,
sostenere, contribuire allo sviluppo delle lotte, qui ed oggi. Il nostro progetto politico è di marginalizzare la
società, cioè rivoluzionarla, sconvolgere
tutti i codici sociali; il movimento
MARGE è proprio questo, una grande impresa di s-codicizzazione e
di s-costruzione.
La fondazione
del movimento MARGE è l'iniziativa di
una minoranza che agisce, si auto-organizza, ma rifiuta qualunque tipo di
centralismo, anche democratico, nel nome della sua convinzione profonda nella
rivolta individuale come potenzialità
rivoluzionaria.
Ma allora, come
contribuire alla rinascita del
movimento rivoluzionario in Francia e all'estero? Questa è la domanda che ci siamo posti.
Non è più
necessario dimostrare perché l'azione rivoluzionaria individuale
è impossibile. Ogni lotta rivoluzionaria il cui obiettivo sia la trasformazione della
società, passa attraverso l'unione delle forze rivoluzionarie, è cioè l'estensione
di questa unione. Questo è il motivo per cui qualunque attività rivoluzionaria presuppone
una certa forma di organizzazione. Non è quindi questo principio che
rifiutiamo, ma quello, della direzione politica rivoluzionaria.
La fondazione del
movimento MARGE è il risultato di questa analisi e la sua volontà è quella di
riunire tutti i ribelli, tutti i marginali ed
emarginati, tutti i rivoluzionari della società nella molteplicità dei gruppi
MARGE.
Perciò la nostra
pratica vuole essere principalmente affermativa: affermazione del desiderio, desiderio di una società liberata e diversa. Non
siamo qui per criticare la società
capital-borghese.
Non la
riconosciamo. Criticarla sarebbe già riconoscerla, cioè ammetterla, mentre siamo qui per combatterla.
Una pratica di contestazione è più forte
quando, invece di cercare nella critica negativa
la contestazione
di ciò che esiste, negandolo, essa afferma e
realizza un altro modo di vivere: questo è cambiare la vita. Dobbiamo già vivere diversamente e non aspettare all'infinito "il grande giorno”
per iniziare. Praticando un lavoro da formiche riusciremo a distruggere
i fondamenti di questa società.
I segni della rivoluzione li troviamo nelle lotte dei gruppi detti di "interesse", quello delle donne, degli
antimilitaristi, degli ex carcerati, dei delinquenti che si politicizzano, dei giovani drogati,
degli omosessuali per il loro diritto al piacere, dei
lavoratori emigrati .di tutti i ribelli o rivoluzionari che rifiutano le costrizioni dell'ideologia,
dell'organizzazione centrista, del comitato centrale, dell'ufficio politico, di. tatti coloro che lottano contro
il potere ovunque esso sia e qualunque forma;esso
assuma, di tutti coloro, insomma, che non accettano che si parli in loro nome e che
si decida per loro.
Questi segni sono per noi premonitori,
ci illuminano e ci confermano nella nostra lotta che non potrà
che essere totale. Lanciamo quindi un
appello per la costruzione di gruppi
MARGE sia in Francia che all'estero. Questo appello giunge nel momento
stesso in cui la fascistizzazione dei regimi e il potere dei denaro si accentuano
giorno dopo giorno e questo in tutti i paesi capitalistici. La nostra lotta è forse quella di una generazione perduta; per questo diciamo: marginali, tutti insieme
alla stessa lotta per la rivoluzione universale e per la libertà!
CE N'EST QU’UN DEBUT, CONTINUONS LE COMBAT
QUI ED ORA PRENDIAMO INIZIATIVE PER CREARE SITUAZIONI
Movimento
MARGE
(Da MARGE n. 2 luglio-agosto 1974)