Talvolta si dividono gli uomini in due
classi, i colti e gli incolti. I primi si occupavano, se erano degni del
loro nome, di pensieri, dello spirito, e poiché nell'era cristiana, il cui
principio è appunto il pensiero, avevano il dominio, esigevano rispetto e
sottomissione ai pensieri che avevano riconosciuto. Lo Stato, l'imperatore, la
Chiesa, Dio, la moralità l'ordine etc..: ecco i pensieri o spiriti che esistono
solo per lo spirito. Un semplice essere vivente, un animale, se ne cura tanto
poco quanto un bambino. Ma gli incolti non sono appunto altro che bambini e chi
è tutto preso dai suoi bisogni vitali è indifferente verso quegli spiriti; ma
poiché è anche debole differente verso quegli spiriti nei loro confronti,
soggiace al loro potere e viene dominato da pensieri. Questo è il senso della
gerarchia.
Gerarchia è dominio dei pensieri,
dominio dello spirito!
Gerarchici, noi lo siamo ancora oggi,
oppressi da coloro che si appoggiano sui pensieri. I pensieri sono il sacro.
Ma il colto cozza sempre contro
l'incolto, e viceversa, non solo nello scontro fra due persone, ma anche
all'interno di una sola persona . Infatti non c'è uomo che sia cosi colto da
non provare piacere anche per le cose del mondo (e in ciò che è incolto) e
nessuno cosi incolto da non avere nessun pensiero.
Da l'unico e la sua proprietà di
Max Stirner