È in quell'immenso vulcano delle
rivoluzioni (megafoni che ingrandiscono e universalizzano le voci dei popoli)
che le grandi idee si elaborano, e si sviluppano, perché è allora che gli
uomini spezzano i freni, schiantano le vecchie abitudini, rovesciano il passato
e calpestano tutto quanto il giorno prima avevano creduto che fosse sacro.
L'Anarchia non è utopia. Essa è allo
stato di aspirazione nel fondo dell'animo umano. Essa si rivela nel perpetuo
moto che è sorgente e scopo della vita stessa. Quel continuo travaglio
interiore, quel costante bisogno di ricerca, di lotta e di sogno, che agita
l'individuo, nell'insofferenza del presente, in uno sforzo perenne di
superamento e di liberazione, è legge eterna della vita, eterna aspirazione
all'Anarchia. Poeti, artisti, letterati, hanno sempre avvertito il suo palpito,
il suo respiro, nelle visioni e nelle lotte dell'opera loro: essi hanno
demolito qualcosa di ciò che l'Anarchia vuol demolire; hanno portato chi una
pietra, chi un marmo, chi un mosaico all'edificio che essa va pazientemente
costruendo.