Un operaio di 53 anni che stava picchettando insieme a molti altri
lavoratori all'esterno di un'azienda di logistica a Piacenza, durante lo
sciopero indetto Dall'USB, è stato travolto e ucciso da un crumiro che guidava
un camion della ditta logistica.
E' successo questa notte, durante uno dei picchetti che i lavoratori
della GLS di Piacenza stanno portando avanti da settimane: durante lo sciopero
indetto dall' USB davanti al magazzino della GLS di Piacenza, un Tir uscente
dalla stabilimento, su ordine di un preposto aziendale GLS, ha tirato dritto
uccidendo un lavoratore. Abdesselem El Danaf, padre di 5 figli ha perso la vita
mentre metteva in prima fila il proprio corpo e il proprio cuore nella lotta
per i diritti dei lavoratori.
Riportiamo qui sotto la nota con cui il sindacato USB ne dà notizia:
Un lavoratore dell'Unione Sindacale di Base durante
un picchetto è stato assassinato alla GLS di Piacenza
PIACENZA 14 settembre ore 23.45 si muore per lottare
si muore per i diritti.
"Ammazzateci tutti" è il grido dei lavoratori della
logistica di Piacenza.
Un nostro compagno, un nostro fratello è stato assassinato
durante il presidio e lo sciopero dei lavoratori della SEAM, ditta
in appalto della GLS questa notte davanti ai magazzini dell’azienda.
Il gravissimo fatto è l’epilogo di una serata di gravi tensioni, la
USB aveva indetto una assemblea dei lavoratori per discutere del mancato
rispetto degli accordi sottoscritti sulle assunzioni dei precari a tempo
determinato.
Di fronte al comportamento dell’azienda i lavoratori, che erano
rimasti in presidio davanti ai cancelli, hanno iniziato lo sciopero immediato.
Proprio durante azione di sciopero, un lavoratore, padre di 5 figli e impiegato
nell’azienda dal 2003, è stato assassinato, sotto lo sguardo degli agenti di
polizia da un camion in corso che ha forzato il blocco.
Questo assassinio è la tragica conferma della insostenibile
condizione che i lavoratori della logistica stanno vivendo da troppo tempo.
L’USB si impegna alla massima denuncia dell’accaduto: violenza, ricatti,
minacce, assenza di diritti e di stabilità sono la norma inaccettabile in
questo settore.