
"Sgozzate senza pietà i tiranni, i patrizi, il milione dorato,
tutti gli esseri immorali che dovessero opporsi alla nostra felicità
comune!"
"La Repubblica degli Eguali, il grande asilo aperto a tutti gli
esseri umani. Sono giunti i giorni della restituzione generale. Famiglie
gementi, venite a sedervi alla tavola comune eretta dalla natura per tutti i
suoi figli".
(Babeuf, rivoluzionario francese, noto col soprannome di Gracchus,
allo scoppio della rivoluzione si volse alla vita politica. Per le sue critiche
ai nuovi privilegi che la politica del Termidoro aveva instaurato fu arrestato
nel 1795. Rilasciato nell'ottobre dello stesso anno, riprese l'attività
politica avvicinandosi ai gruppi repubblicani e giacobini. Nel 1796 fondò con
Buonarroti e Darthé una società segreta, La Società degli Eguali, con
l'obiettivo di abbattere il Direttorio e instaurare una repubblica in cui la
parità economico-sociale di tutti i cittadini sarebbe stata l'essenza di una
nuova democrazia capace di fare a meno della proprietà privata e degli altri
privilegi che generano discriminazioni e squilibri tra gli uomini. Attraverso
questa organizzazione clandestina, capeggiata da un comitato centrale di salute
pubblica, Babeuf svolse una vasta azione di propaganda tra i ceti popolari e
nell'esercito. La sua azione mise capo a una cospirazione contro il Direttorio,
la cosiddetta Congiura degli Eguali, che, scoperta per delazione di una
spia, provocò l'arresto di Babeuf e di altri suoi compagni (1797). Nonostante
la massiccia propaganda a carattere rivoluzionario, il movimento non riuscì ad
assumere carattere nazionale, ma raccolse seguaci solo a Parigi, esaurendosi
con il drammatico esito del processo in seguito al quale Buonarroti, Germain e altri
furono condannati alla deportazione, mentre Darthé e Babeuf, condannati a
morte, vennero ghigliottinati insieme il 28 maggio 1797).