La tecnologia è
qualcosa di più di cavi, silicio, plastica e acciaio. È un sistema complesso
che comprende la divisione del lavoro, l'estrazione di risorse e lo
sfruttamento, a vantaggio di coloro che la rendono operante.
Il punto di
contatto e il risultato della tecnologia sono sempre una realtà alienata,
mediata e distorta. A dispetto di quanto affermano gli apologeti del
postmodernismo e altri tecnofili, la tecnologia non è neutra. I valori e gli
obiettivi di coloro che producono e controllano la tecnologia sono sempre
inglobati in essa.
La tecnologia si
distingue dai semplici attrezzi sotto molti aspetti. Un semplice attrezzo
equivale a un utilizzo temporaneo di un elemento nell'ambiente immediatamente
circostante per uno scopo specifico. Gli attrezzi non richiedono sistemi complessi
che alienano l'utilizzatore dall'azione. Questa separazione è insita nella
tecnologia e crea un'esperienza malsana e mediata, che sfocia in varie forme di
autorità.
Il dominio
aumenta ogni volta che viene creata una nuova tecnologia "che fa risparmiare
tempo", poiché si rende necessaria la costruzione di altra tecnologia per
sostenere, alimentare, mantenere e riparare quella originaria. Ciò ha portato
con grande rapidità all'instaurazione di un sistema tecnologico complesso, che
sembra avere un'esistenza indipendente dagli esseri umani che l'hanno creato.
I sottoprodotti
di scarto della società tecnologica stanno inquinando il nostro ambiente sia
fisico che psicologico. Siamo derubati della vita a favore della Macchina e
degli effluenti tossici del combustibile che alimenta il sistema tecnologico:
ci stanno soffocando in un ambiente concepito esclusivamente ai fini
dell'efficienza meccanica e dell'espansione tecnologica.
Il sistema
tecnologico distrugge, elimina o subordina metodicamente il mondo naturale,
costruendo un mondo adatto solo per le macchine. L'ideale verso cui tende il
sistema tecnologico è la meccanizzazione di tutto ciò che incontra.