Larga parte del mondo sta scendendo nelle strade e nelle
piazze, un movimento ampio polimorfo intransigente forse non del tutto
consapevole una sollevazione diffusa che occupa tenacemente le piazze del
potere. Politici dirigenti, banchieri affamatori in
genere sorridono nervosamente, si invita alla calma alla tolleranza alla
compostezza. Nei loro occhi c'è paura, essi sanno che questo movimento non
smobiliterà, per la semplice ragione che questa sollevazione non propone soltanto principi morali o ideologie, ma si fonda sulla
materialità di una condizione di precarietà, di sfruttamento, di immiserimento crescente, di assenza di vita e di futuro.
L'energia che lo muove è la rabbia. La rabbia talvolta alimenta l’intelligenza, altre volte i mostri dell'irrazionalità. La violenza infinita del
capitalismo nella sua fase agonica può produrre patologie mortali, le convulsioni della società
dello spettacolo ferita e incapace di riprodursi generano mostri di ogni
genere: razzismo, fascismo, nazismo. È ciò a cui
stiamo assistendo in molti luoghi del globo, Torino, Firenze, Liegi, Utoya sono
solo alcuni sintomi del risveglio del mostro che mai vinto sopravvive negli
angoli più oscuri e cancrenosi delle menti di coloro che si nutrono di odio e morte, dei figli prediletti di questa società
mercantile avida di vite e speranze.
Tutto questo può non piacere. Ma questo è.
La dittatura del capitalismo sta
nella mente di tutti coloro che non sanno immaginare una forma di vita libera.
Nei prossimi anni probabilmente
continueremo ad assistere a continui
sussulti del mostro che sopravvive fra noi e in noi. Assisteremo a violenze
senza capo né coda di chi
perde il lavoro, di chi non può mandare a scuola i propri figli, di chi non
arriva a fine mese, di chi perde la casa, di chi non ha più niente mangiare,
violenza senza capo né coda da parte delle istituzioni poliziesche degli stati, un esercito di
morti viventi di zombie alla ricerca di un nemico immaginario da assassinare, da bruciare, da colpire, da violentare. Uomini e donne di un altro colore, omosessuali, zingari, giovani
resistenti, miserabili, insomma coloro che per qualche
motivo risultano essere diversi, coloro che più o
meno consapevolmente risultano essere eretici nei confronti della dottrina
dominante della società della merce, saranno inevitabilmente i bersagli di tale esercito di assassini.
Occorrerà allora avere nervi saldi occorrerà intelligenza e lucidità, dovremo far fronte alla follia
mantenendo il nostro spirito limpido, la visione
chiara e consapevole del
fatto che non c’è altro colpevole che il sistema mercantile della rapina
sistematica che prosciuga
l'essenza delle nostre vite. Ma in tutti i casi occorre non dimenticare, che è indispensabile stanare il mostro
dai lerci anfratti in cui si nasconde, non dovremo
dimenticare di ripulire i
covi del nazismo e del fascismo, dovremo inesorabilmente tacitare una volta per
tutte gli apologeti delle
diversità raziale quale che siano i pulpiti da cui vomitano le loro più o meno
ambigue o sottese parole.
Dobbiamo proteggere i nostri fratelli, i nostri compagni,
nessuno deve restare indietro alla mercè di questi assassini.