..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

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domenica 6 gennaio 2019

Torna a una strategia dislocata la mobilitazione dei Gilets Jaunes: manifestazioni in tutta la Francia e attacchi agli snodi strategici.


Una risposta determinata che conferma la combattività dei gilet in questo 2019 a partire anche dalla consapevolezza che il rapporto di forza con governo regge fintanto che regge la capacità mobilitativa e la continuità delle strutture di base: presidi e assemblee. Una dinamica bene esemplificata dalla conferenza stampa del portavoce del governo Benjamin Griveuax il quale ha provato a mettere alle strette la protesta dichiarando che “ciò che resta dei gilets gialli è in mano agli agitatori che vogliono rovesciare il governo”. Una sfida al movimento, il quale certo non si è mai sottratto alla promessa di far dimettere Macron ma che sa che per portarla fino in fondo dovrà crescere ancora, articolarsi e soprattutto cercare di non farsi circoscrivere e contare.
A questa esigenza rispondono gli svariati appelli sulle modalità con le quali scendere in piazza nelle principali città di Francia: restare in zone circoscritte ma con un’alta mobilità, non darsi punti di concentramento facilmente circondabili dalla polizia, darsi orari precisi di incontro, con poco preavviso e rispettando un’estrema puntualità, indossare il gilet solo al momento dell’inizio della manifestazione per non farsi individuare prima, filmare e diffondere i comportamenti polizieschi. I Gilets riaggiornano continuamente la tattica sapendo che è su questa che si svilupperà la tenuta strategica del movimento, la sua capacità di durare. Le mobilitazioni d’altra parte non sono mancate durante le festività. Anzi episodi significativi si sono avuti anche la notte dell’ultimo dell’anno con duri scontri in particolare a Bordeaux. Il due gennaio, alle prime ore del mattino, circa cento gilets hanno bloccato il deposito petrolifero Rubis di Grand-Quevilly, nei pressi di Rouen, il quale rifornisce tutta l’alta Normandia. L’altro eri in duecento hanno bloccato il deposito petrolifero Esso e Total a Tolosa e la polizia ha reagito effettuando cinque arresti. Sempre ieri un hub di Amazon è stato circondato e bloccato da un centinaio di gilets innescando scontri con la polizia che ha provato a sgomberare i picchetti dai quali si è resistito con lanci di pietre.
Anche ieri i siti strategici hanno rappresentato un bersaglio importante: un importante corteo ha provato a raggiungere l’aeroporto di Parigi Beauvais incontrando sulla statale i lacrimogeni dei CRS. Blocco nella mattinata anche alla stazione marittima di Saint-Malo. L’invasione dei binari a Sedan ha provocato diversi ritardi alla linea del TGV. A Quimper in Bretagna un corteo motorizzato si è mosso dai presidi sulle rotonde verso la zona commerciale di Gourvily. Si registrano corteo con diverse migliaia di manifestanti a Rouen, Bordeaux, Lione, Grenoble, Brest, Tours e Marsiglia.
A Digione la gendarmerie ha attaccato il corteo sul viale maresciallo Joffre, dove a più riprese però i manifestanti sono riusciti a mettere in fuga gruppi isolati di poliziotti che provavano ad aggredire il corteo ai lati. A Rennes i manifestanti forzano gli accessi del municipio. A Caen forti scontri con lanci di lacrimogeni. Più di mille in corteo a Nantes con alla testa del corteo diversi cordoni di sole donne che resistono ai lanci di lacrimogeni della polizia.
Dopo le prime tensioni nei pressi dell’Hôtel de Ville a Parigi un corteo che aumentava mano a mano di numero si è mossoo verso l’Assemblée Nationale. All’altezza di Place du Châtelet si sono avuti fronteggiamenti corpo a corpo e lanci di sassi e bottiglie all’indirizzo della polizia. Barricate in fiamme sul Boulevard st. Germain. Nella mattinata di ieri diverse centinaia di Gilets si sono radunati nei pressi dell’Arc du Triomphe sugli Champs Elysées. Degli appuntamenti assembleari sono stati dati in place de la République. Intanto, a conferma della tenuta in prospettiva del movimento, un secondo appuntamento per l’assemblea delle assemblee dei Gilets gialli è stato convocato per il 26 gennaio a Commercy.