Nono sabato di mobilitazione del
movimento dei Gilets Gialli che sembra trovare nuovo slancio in questo 2019.
Dopo i pugni ben assestati
dall’ex pugile di Massy Christophe Dettinger all’indirizzo di un celerino che
aggrediva i manifestanti il campo della protesta si è fatto ancora più coeso.
Una campagna in solidarietà a Christophe ha coinvolto a tutte le altezze il
movimento, in particolar modo ponendo al centro delle preoccupazioni comuni la
necessità dell’uso della forza per difendersi dalle violenze poliziesche.
“Legittima sfida” recitava uno striscione in testa al corteo oggi a Toulouse.
Una dura controffensiva mediatica
ha prima colpito il pugile e poi la solidarietà diffusa che lo ha circondato.
Una colletta on-line per sostenere “l’atleta” è stata censurata dal governo con
la minaccia di indagare tutti i firmatari i quali sarebbero, nel delirio della
ministra alle pari opportunità Marléne Schiappa, complici delle violenze e
sostenuti dal governo italiano (sic). Un attacco che ha insomma fortificato il
fronte della protesta, determinato a seguire l’invito di Dettinger che in un
toccante video messaggio registrato prima di costituirsi ha pregato i
manifestanti di proseguire nella loro lotta.


Altro epicentro dell’atto IX è ovviamente
Parigi, dove sono già diverse decine di migliaia i gilets per strada con numeri
in evidente crescita rispetto agli scorsi appuntamenti. Nonostante il clima
surreale procurato dall’esplosione per una fuga di gas nei pressi dell’Opera
con due morti e diversi feriti i cortei del mattino hanno visto un’altissima
partecipazione in ogni punto di ritrovo. Un concentramento delle donne è stato
dato alla Gare du nord mentre si sono dati anche concentramenti nei quartieri
meno centrali e più prossimi alla banlieue. Particolarmente significativa la
folla che ha raggiunto a Bastille. Primi lacrimogeni in avenue Wagram. Cariche
e gas nei pressi dell’Arc du Triomphe dove una forte folla si è concentrata con
largo anticipo rispetto e verso il quale stanno convergendo i vari cortei
selvaggi. Barricate a Strasburgo. Cortei anche a Marsiglia, con le donne
incordonate in testa, a Lione, dove dalla testa veniva scandito il coro
"Nessuna piazza per i fascisti, nessun fascista nelle nostre piazze”. I
Gilets sfilano anche a Bordeaux, Lille, Perpignan, Rouen, Caen, Nîmes, Nizza.
Diversi anche i blocchi stradali, come quelli dei camion che si sono visti oggi
ad Auxerre.
Sono 80 mila gli agenti di
polizia schierati oggi da Castaner, il ministro degli Interni di Macron che ha
dichiarato guerra aperta a questo movimento con una strategia isterica a metà
tra il continuo fallimento del tentativo di criminalizzare la protesta e
l’aperta repressione. Sono 12 i morti dall’inizio delle proteste e non si
contano i feriti, comunque oltre duemile, e i mutilati dalle armi da guerra
della polizia. 216 i manifestanti incarcerati. I gilets però non abbandonano le
strade.