Solo uno sciocco si sciocca
A vederli passare.
Di mestiere raccolgono fucili che cadono dalle mani
dei cadenti e se lo passano.
Diteci voi i vostri, di mestieri, se ne avete il
coraggio!
Fu così che arrivai dopo in piazza e chiesi a un
vigile
“il corteo dov’è”
“già andati” – mi rispose
“erano tanti?”
“uh, centomila …”
“ma violenze, sussulti, casini, turpitudini?”
“macché, tutta gente che lavora”.
E corsi alla rincorsa giù dal corso – lì li vidi passare
belli e torvi, riconobbi Fosco e Ludmilla (bellissima lei, le bandoliere
incrociate sul petto, urlava: “non è una tetta è una Berretta”) sciolta le
trecce morbide scandiva il passo ognuno esibendo la cosa tra le dita, mia
figlia cantilenò
“44 magnum in fila per tre col resto di due …”
(Dario ha colpito ancora scrivendo sul diario:
“andai per amarli e li trovai che cospiravano”).
Cospirate, cospirate, qualcosa resterà..
Io cospiro col respiro – per controllare e
sviluppare le mie emozioni – tu cospiri e non respiri egli respira e non
cospira – ahimè – volevo tremare al vibrare delle tue ciglia e invece NON
POSSUMUS
“cossiga ridendo mores”
Dove sei finito Totò, ora che abbiamo bisogno di te.
(Wow, Milano aprile 1977)