Orso era partito un anno e mezzo
fa da Firenze, deciso ad unirsi alle YPG, a schierarsi dalla parte dei popoli
che in Siria del Nord stanno portando avanti una rivoluzione. Deciso a
difendere in prima linea le popolazioni civili della Siria e tutti quanti noi
dalla barbarie dello Stato Islamico. Nel corso di questo anno e mezzo, Orso ha
combattuto anche contro un altro nemico: il secondo esercito più grande della
Nato, quello turco. Il boia Erdogan, oltre ad aver reso la Turchia corridoio di
fuga per decine e decine di jihadisti nel corso di questi anni, ha schierato
tutte le sue truppe all’attacco della rivoluzione del Rojava, bombardando
civili in tutto il territorio del Kurdistan, dall’Iraq alla Siria, invadendo la
città di Afrin e gettandola in pasto a milizie jihadiste che hanno saccheggiato
villaggi, violentato e schiavizzato donne e uomini. E Orso, anche ad Afrin, ha
combattuto in prima linea.
Orso è andato incontro a testa
alta a una scelta difficile e grande, la scelta più grande: essere disposti a
dare la vita per una causa giusta. Orso ha dato la vita per la libertà dei popoli
della Siria, per una rivoluzione che parla a tutto il mondo di un’altra società
possibile, che mette al centro le persone, che valorizza le differenze, che fa
della lotta delle donne e dell’ecologia i suoi presupposti.
È grazie al coraggio di una scelta
come la sua, che tantissime altre donne e uomini hanno fatto in questi
ultimi anni, che questa rivoluzione e le sue forze di difesa, le YPJ e le YPG,
sono riuscite a resistere al secondo esercito della Nato, quello turco e a
costringere lo Stato Islamico nella sua ultima roccaforte, Baghouz. Proprio lì,
a un passo dall’annientamento di questi barbari tagliagole, Orso è caduto
martire.
Orso era un ragazzo, come tante e
tanti di noi. E il messaggio che ci manda ci dice una cosa molto semplice, ma
la più vera: abbiamo la responsabilità di schierarci. Abbiamo la responsabilità
di tracciare una linea tra noi e loro, tra la possibilità di una società giusta
e la barbarie dell’oggi. Perché “ogni tempesta comincia con una sola goccia”, e
insieme possiamo scatenare una tempesta addosso ai nostri nemici. Non può
esistere libertà finché non saremo tutte e tutti liberi, non può esistere
giustizia finché, insieme, non costruiremo un mondo più giusto, costi quel che
costi. E la scelta di Orso ci insegna questo. Per questo lo ringraziamo.
Tutti noi abbiamo la
responsabilità di portare avanti il suo esempio e la sua memoria, insieme a
quella di Heval Hiwa Bosco, Giovanni Francesco Asperti, caduto lo scorso
dicembre e quella di tutti i caduti della rivoluzione. Abbiamo la responsabilità
di difendere il loro esempio e la loro memoria dagli sciacalli e dall’ipocrisia
di chi alle nostre latitudini criminalizza coloro che hanno il coraggio di
combattere dalla parte giusta.
Ciao Lorenzo, Orso, Heval Tekoşer
Piling - partigiano dell’oggi.
La rivoluzione è un fiore che non
muore. I martiri non muoiono mai.
“Ciao, se state leggendo questo
messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh, non rattristatevi più
di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che
ritenevo più giusto, difendendo i più deboli, e rimanendo fedele ai miei ideali
di giustizia, eguaglianza e libertà.
Quindi, nonostante questa
prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo, e sono quasi certo
che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di
meglio.
Vi auguro tutto il bene
possibile, e spero che anche voi un giorno (se non l’avete già fatto) decidiate
di dare la vita per il prossimo, perché solo così si cambia il mondo.
Solo sconfiggendo
l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza.
Sono tempi difficili, lo so, ma
non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza; mai!
Neppure per un attimo.
Anche quando tutto sembra
perduto, e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili,
cercate di trovare la forza, e di infonderla nei vostri compagni.
E’ proprio nei momenti più bui
che la vostra luce serve.
E ricordate sempre che “ogni
tempesta comincia con una singola goccia”. Cercate di essere voi quella goccia.
Vi amo tutti, spero farete tesoro
di queste parole”.
Serkeftin!
Orso,
Tekoser,
Lorenzo.