Non siamo
semplicemente un altra scuola, siamo la prima e per ora l’unica che rifiuta la
sottomissione al potente, che eleva i diseredati,che afferma l’uguaglianza
delle classi e dei sessi, che mette alla portata dei bambini e bambine la
conoscenza della natura e delle ultime scoperte scientifiche come omaggio
dovuto alla verità e alla giustizia.
ll fine massimo
prevedibile cui la civiltà dell’uomo può giungere è la libertà dell’individuo
nella società retta soltanto da liberi e sempre recidibili patti.
Il fanciullo
nasce senza idee preconcette e il suo migliore educatore sarebbe soltanto colui
che meglio fosse in grado di rispettare la volontà fisica, morale ed
intellettuale del fanciullo, anche contro lo stesso educatore.
La scuola deve
avere un carattere apertamente rivoluzionario contro l’autorità della chiesa e
dello stato intimamente coalizzati al potere.
Vogliamo uomini
capaci di evolversi senza posa, capaci di distruggere e rinnovare il proprio
ambiente senza posa, rinnovando se stessi.
Si comincia a
comprendere quanto inutili siano le cognizioni apprese alla scuola, coi sistemi
di educazione attualmente in pratica; ci si accorge che si è atteso e sperato
troppo.
L’organizzazione
della scuola oggi, fa dell'istruzione il più potente mezzo di asservimento
nelle mani dei dirigenti. I maestri sono gli strumenti coscienti o incoscienti
della loro volontà; elevati del resto secondo i loro principi. I maestri di
scuola fin dalla più giovane età sono educati negli istituti a subire la
disciplina dell'autorità; e ben rari sono quelli che sfuggono al suo dominio e
quelli che ci riescono rimangono nell'impotenza, poiché la ferrea
organizzazione scolastica li avvince in modo da rendere impossibile ogni
cosciente disobbedienza. Io non voglio far qui il processo dell'attuale
organizzazione scolastica. Essa è abbastanza conosciuta perché si possa
caratterizzarla, senza timore di smentita, con una sola parola: coazione. La
scuola imprigiona i fanciulli fisicamente, intellettualmente e moralmente, per
dirigere lo sviluppo delle loro facoltà nel senso voluto; li priva del contatto
della natura per poterli modellare a sua guisa. E qui sta la spiegazione di
tutto ciò che ho detto fin qui, la preoccupazione dei governi di dirigere
l'educazione dei popoli, in modo che siano frustrate le speranze degli uomini
di libertà. L'educazione non è oggi che una formazione materiale di strumenti
per un dato scopo. Non credo affatto che i sistemi impiegati a tal scopo siano
stati combinati apposta con esatta conoscenza di cause, per ottenere i
risultati voluti; ciò sarebbe troppo geniale, per quanto cattivo. Ma le cose
vanno esattamente come se quest'educazione rispondesse a un vasto disegno
complesso realmente concepito. Non si poteva far di meglio e per realizzarlo è
bastato inspirarsi semplicemente ai principi di disciplina e di autorità che
hanno guidato gli organizzatori sociali di tutti i tempi.