Orso, Tekoser, Lorenzo era
anarchico e combatteva in un battaglione di anarchici. Oggi viene onorato da
tutti, persino dal Ministro dell’Interno, lo stesso ministro che, se Lorenzo
fosse tornato vivo dalla Siria, lo avrebbe trattato da delinquente.
La prossima settimana il
tribunale di Torino deciderà sulla richiesta di sorveglianza speciale per
cinque volontari torinesi, considerati socialmente pericolosi, per aver appreso
l’uso delle armi.
Gli anarchici qualche volta
diventano eroi ma solo da morti, quando l’ultimo sfregio che si può fare loro è
annebbiarne la memoria falsificandola. In questo, i macellai dello Stato
Islamico, che gli hanno imposto l’etichetta di “crociato” e i politici
italiani, che mettono la sordina sulla sua storia e lo usano per le loro
crociate, sono fatti della stessa pasta.
Numerose iniziative per ricordare
Lorenzo e la sua lotta sono in cantiere.
A Firenze il prossimo 31 marzo è
stata lanciata una manifestazione nazionale.
A Torino, il 25 marzo alle 8,30
presidio davanti al tribunale di Torino per l’udienza per la sorveglianza
speciale, alle 17 presidio in piazza Castello per Orso, Tekoser, Lorenzo.
Di seguito un’intervista di Radio Blackout
a Paolo “Pachino” Andolina, già membro delle formazioni di autodifesa in Siria,
uno dei cinque torinesi che rischiano di diventare sorvegliati speciali. Paolo
ha conosciuto Lorenzo in Siria e sa che la promessa reciproca di rivedersi in
Italia non potrà essere mantenuta.
Lorenzo per sua volontà sarà
seppellito lì dove ha vissuto e combattuto nell’ultimo anno e mezzo.