Il Coronavirus è
una cartina di tornasole. Chi non ricorda gli esperimenti nei laboratori di chimica,
alle superiori, con le striscioline di carta che magicamente cambiavano colore a
seconda del pH con cui entravano in contatto?
Il contagio da Covid19
che sta colpendo duramente la nostra società è allo stesso modo un rivelatore di
molte delle contraddizioni che affliggono il modello di sviluppo in cui viviamo,
la sua irrazionalità, la sua disumanità.
Il virus mette in
discussione i comportamenti sociali più intimi, ma attraversando le grandi catene
del valore globale. Fa emergere il coefficiente di sfruttamento, di precarietà,
di sacrificio del lavoro di riproduzione e produzione e allo stesso tempo deraglia
(anche se momentaneamente e non completamente) la valorizzazione capitalista. Rivela
ciò che era stato nascosto sotto il tappeto: l'effetto delle privatizzazioni, della
devolution, dei tagli alla spesa sociale, delle esternalizzazioni, della follia
logistica del capitale, dello scarico dei costi della riproduzione sociale sulle
donne e sui singoli individui, della finanziarizzazione dell'economia.
Quello che sta avvenendo
in questi giorni ha una portata storica e sociale enorme ed ha implicazioni in quasi
ogni aspetto dell'organizzazione della società. Il sistema neoliberale è messo a
dura prova dalla sua sostanziale incapacità di affrontare una crisi del genere,
di prendersi cura dei soggetti più deboli, di rispondere alle domande sociali che
in un momento di questo genere nascono nei luoghi dello sfruttamento, della mercificazione
e della privazione di libertà: carceri, fabbriche, uffici, trasporti, ospedali,
abitazioni, servizi sociali, le istituzioni della formazione.
Una domanda su tutte:
chi pagherà l'inadeguatezza di questo sistema di sviluppo nel confrontarsi con un
fenomeno del genere? Chi farà le spese di questa crisi?
Se è importante in questo momento contribuire in
ogni modo ad evitare il diffondersi del contagio, è altrettanto necessario raccogliere
e organizzare queste domande, cogliere l'importanza dei conflitti in corso nel campo
della salute, del lavoro, della riproduzione sociale e prepararsi per quelli a venire.