Né Dio …
Tutto ciò che può alterare lo stato
psichico di una persona è una droga. La religione è una delle più potenti, se
non la più potente, altera lo stato psichico condannando l'individuo ad una
perpetua assuefazione, ad una dipendenza che lo porta a rinunciare alle proprie
capacità di giudizio. Poi lo trasforma in una specie di soldato a difesa
dell'ordine costituito, della tradizione autoritaria, del sistema di potere,
sempre in prima linea contro ogni rivendicazione di maggiore autonomia, contro
tutto ciò che è cambiamento, contro tutto ciò che è lotta al privilegio, perché
tra i privilegiati in testa troviamo sempre gli alti dignitari della Chiesa.
Credere in un Dio creatore e padrone di tutto ciò che esiste è innanzitutto
rinunciare alla propria unicità come individuo. É porsi in una condizione di
subalternità nei confronti di un'autorità, questo caso astratta, ma che nella
sostanza viene vissuta in modo reale da milioni e milioni di individui. Se si
crede in un Dio non si può certo desiderare la libertà, perché non si è liberi
ma subordinati a questo essere presunto «creatore del cielo e della terra». La
religione è una droga perché addormenta le coscienze, alimenta gerarchie divine
e terrene, mantiene gli esseri umani nella soggezione e nella superstizione,
quindi nell'ignoranza.
Se poi consideriamo le grandi religioni
monoteiste, cristianesimo, Islam ed ebraismo, vediamo come esse, disputandosi
da sempre il monopolio della verità, non abbiano fatto altro che fomentare
discordie, guerre, confini, muri di incomprensione e di discriminazione verso
donne ed omosessuali. In tutto il mondo dominato da istituzioni religiose
queste categorie si portano dietro una storia di violenza inaudita, di
discriminazioni ancora oggi dure a morire. Le religioni monoteiste hanno
contribuito a diffondere nelle culture il concetto di superiorità maschile e di
razza, condannando milioni di donne e di omosessuali alla morte civile, alla
schiavitù, al silenzio, a ruoli subalterni e degradanti.
La Chiesa e le istituzioni religiose non
sono altro che centrali di potere, legittimano ogni genere di oppressione,
amministrano i consensi che hanno ricavandone ricchezze materiali e predominio
politico e morale sulla società. Inoltre si negano loro, contendendosi il
possesso della verità assoluta, non sopportando rivalità e concorrenze.
Avversano l'ateismo è tutto ciò che si mantiene al di fuori del loro controllo.
Il buonismo, il continuo a far uso di
parole come” fratellanza”, gli atti caritatevoli definiti “solidarietà”,
permettono di approfittare della buona fede dei fedeli per accrescere il loro
peso politico ed economico sulla società. Praticando la solidarietà e la
fratellanza tra ricchi e poveri, tra governanti e governati, tra padroni e
servi, che cosa si fa se non rafforzare la struttura classista di questa
società, e perciò le disuguaglianze? Quando chi sta bene è solidale con chi sta
male non vengono messe in discussione le posizioni nella scala gerarchica
sociale, i ruoli rimangono immutati e così le differenze sociali. La Chiesa
intende conservarli, a questo servono le carità e l’elemosina dei ricchi verso
i poveri. L’elemosina non ha mai cambiato un povero in un ricco.
Sono pienamente convinto che non è Dio
che ha creato l’uomo ma l’uomo che ha creato Dio. Le religioni nascono come
risposte che gli uomini hanno dato alla loro ricerca di spiegazioni ai tanti
problemi e fenomeni naturali che li inquietavano e preoccupavano, o
semplicemente a tutto ciò che li incuriosiva; quando non riuscivano a dare una
spiegazione ad un evento, ecco allora che ne davano il merito ad una volontà,
ad una forza soprannaturale non ben definita, descrivendola poi come qualcuno
che vuole e può tutto; eccoti creato Dio. Hanno così dato una risposta
essenziale alle loro domande, ma è una risposta fortemente basata sulla paura e
sull’ignoranza.
Beninteso, noi anarchici non siamo
avversari dei credenti; se uno che crede si limita a coltivare i propri
sentimenti in privato, nella propria sfera personale, senza cercare di imporre
le proprie idee religiose agli altri, non nuoce alla collettività. Credere o
non credere rientrerebbe nella sfera della libertà personale. Noi anarchici
avversiamo tutti coloro che tentano di imporre agli altri le proprie idee; e
questo invece è ciò che hanno sempre fatto le chiese e le caste sacerdotali.
Tutta la storia dell'umanità negli
ultimi due millenni è costellata di carneficine, guerre di conquista, inquisizioni,
roghi, violenze perpetrate dalla chiesa cattolica (per rimanere a quella a noi
più vicina) verso quanti ne mettevano in discussione le presunte verità, o ne
rifiutavano il potere politico, o avevano semplicemente comportamenti ritenuti
non consoni con i propri dettami. Dubbio, relativismo, ricerca e libertà sono
stati considerati peccati da pulire con la pena capitale, non solo con la
minaccia delle fiamme dell'inferno. Per secoli intolleranza ha fatto rima con
cattolicesimo. Questo non ha nulla a che vedere con la fede individuale o con
la libera scelta di ognuno di credere in quello che gli piace o di non credere
affatto. L'ateo non impone il suo ateismo ad altri, e tanto meno ai bambini,
come invece fanno le religioni di ogni tipo e di ogni luogo.
La Chiesa si è sempre interessata più
delle cose terrene che non alle cose spirituali, ha sempre messo lo zampino
nelle leggi, ha sempre cercato trattamenti di favore per sé; proprio perché
fortemente agganciata al potere temporale, la religione non è neutrale, viene
spesso usata come arma ideologica per dare una giustificazione morale alla disuguaglianza..
Ha sempre strumentalizzato i pubblici poteri per avere un trattamento di favore
dai risvolti economici incredibili, e la sua vera forza consiste nella capacità
di condizionare la sfera pubblica e istituzionale. Avete mai pensato come
sarebbe molto più logico e giusto che la scuola non inserisca le materie
religiose per i suoi programmi, e che i credenti dovrebbero (se proprio lo
desiderassero) andare a lezione di catechismo in parrocchia? Non sarebbe più
giusto che i cattolici finanziassero direttamente la loro Chiesa anziché
attingere continuamente alle casse dello Stato, contributi che oggi in Italia
si aggirano intorno ai 6 miliardi di euro all'anno?
La Chiesa fa parte di un sistema
consolidato che vede partiti, sindacati, industriali ed organi d'informazione
usufruire di lauti finanziamenti a fondo perduto, dovuti tutti a leggi di
favore che si son fatti approvare dai deputati che hanno contribuito ad
eleggere. Si tratta di denaro pubblico ricavato dalle tasse e dalle imposte
dirette o indirette pagate da tutti, che vanno a finanziare iniziative di
pochi, gruppi, partiti, enti, società che rappresentano gli interessi di
determinate famiglie, caste, azionisti. Moralmente un inganno
istituzionalizzato, nei fatti un furto bello e buono; il tutto organizzato alla
perfezione dallo Stato. Ma di quest'ultimo ne parleremo in seguito.