..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

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venerdì 28 settembre 2012

Sul terrorismo

Il terrorismo significa il colpire o non preoccuparsi nel colpire ed uccidere persone innocenti. Per esistere, l’anarchia ha bisogno della gente comune, e difficilmente convinci le persone delle tue idee uccidendole!! Oltretutto, l’anarchia è l’autoliberazione.
La libertà non può essere raggiunta da una minoranza che uccide “per” gli altri. L’anarchismo cerca la libertà, e non si può cercare la liberazione senza rispetto della libertà dell’uomo.
Il mezzo determina il fine, ed il terrorismo proprio per natura contraddice il principio dell’anarchia. Non la morte dei borghesi, ma la morte della borghesia.
Perché gli anarchici sono spesso associati con la violenza?
Un motivo è, che la stampa indica certi terroristi come anarchici, quando anarchici non sono. Per esempio, il gruppo tedesco Bader-Meinhoff, fu spesso chiamato “anarchico” mentre si autoproclamavano Marxisti-Leninisti.
Ciò non vuol sostenere che gli anarchici non hanno mai commesso atti violenti. Tra il 1880 ed il 1900, anarchici uccisero vari esponenti della classe regnante (famiglie reali, politici ecc.). Era il periodo della “propaganda del fatto”, dove si rivendicava le sofferenze degli operai e si propagandava la rivolta per mezzo d’azione diretta. Ma la propaganda del fatto” ebbe inizio come azione diretta dopo l’uccisione di 20000 comunardi della comune parigina da parte dello stato francese. Sarà pura coincidenza, che le rivendicazioni anarchiche sono note, mentre la morte di 20000 comunardi  lo è molto meno?
Trovo molta ipocrisia nelle condanne alla violenza anarchica, quando effettivamente sono soltanto una risposta alle violenze di stato. Per esempio, molti hanno sostenuto il fascismo, mentre gli anarchici lottarono alla morte per eliminarlo, tentando anche la vita di Mussolini e Hitler. Sembra quasi che chi sostiene dittature sanguinose non è né “violento” né un “terrorista”, mentre gli anarchici che lottano per la libertà, sono violenti perché resistevano a questi regimi!!
I cristiani, i marxisti, gli indù, i repubblicani, i musulmani, i fascisti, gli ebrei, i nazionalisti e patrioti hanno tutti commesso atti terroristici, dimostrando che non si tratta di una caratteristica anarchica.
Io non condivido gli atti violenti fatti da qualche anarchico, ma non voglio nemmeno “condannare” un atto violento a scapito d’altri fatti violenti. Oltretutto, gli atti violenti anarchici sono da sempre per mano individuale, e mai per ordine di qualche gruppo o associazione. La violenza è violenza, ed è uguale per tutti. Cambia soltanto l’uso che ne fai: c’è chi opprime con la violenza e chi vuole liberarsi con la violenza.
L’anarchismo ha soltanto bisogno di un momento di violenza per finire tutte le violenze: la rivoluzione.
L’educazione e l’evoluzione non potranno mai bastare. I privilegiati non cederanno mai volontariamente i loro privilegi, e li difenderanno con la forza. Solo in questo momento, le masse devono usare la violenza. Ricordando sempre che la rivoluzione è contro l’autorità e non contro le persone.
Nulla di materiale va distrutto, perché la vita deve continuare durante e dopo la rivoluzione, altrimenti la rivoluzione sarà persa già in partenza. Niente rappresaglie o uso esagerato della violenza, altrimenti entriamo nella vendetta ed odio, e non voglio fare parte di questo.
Come disse Malatesta, se devo vedere alzare la forca in piazza, preferisco perdere.”
Serve soltanto una rivolta popolare di massa contro le oppressioni legali delle più grosse “violenze” mai esistite: lo stato e la proprietà privata.