..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

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mercoledì 1 agosto 2012

Chi sono gli anarchici?

Se voi rivolgete la domanda a un poliziotto, costui vi risponderà senza esitare: «Gli anarchici sono dei malfattori». E le sentenze dei magistrati indipendenti daranno loro ragione. Se lo domandate ai padroni che pur vivono alle spalle di voi lavoratori, senza lavorare, costoro risponderanno che gli anarchici sono degli scansa fatiche, della gente che non ha voglia di lavorare! Se lo domandate infine agli uomini seri e pratici vi diranno, con uno sforzo di benevolenza, che gli anarchici sono matti da legare.
Chiunque è interessato a difendere privilegi e sinecure non può esser giudice imparziale di uomini, che hanno per grido di guerra l'abolizione di ogni privilegio e di ogni forma di sfruttamento.
Voi sapete, ormai, che, anzi tutto,gli anarchici vogliono l'uguaglianza, ma la uguaglianza vera, non quella bugiardamente proclamata dalle leggi e brutalmente smentita dalla realtà dei fatti sociali.
Ma come è possibile l'uguaglianza in una società in cui pochi sono i possidenti, ed i più nulla possiedono di modo che questi ultimi, costretti dal bisogno, devono vendere le braccia ai proprietari della terra, delle macchine e degli strumenti di lavoro?
L’uguaglianza sociale dunque non sarà possibile se non allorquando tutti gli uomini saranno in possesso delle terre, delle macchine e di tutte le altre fonti della ricchezza, e fino a che codesta ricchezza, che è il prodotto del lavoro di tutti non sarà posta in comune a tutti.
In questa pura atmosfera, in luogo della famiglia chiusa, egoistica dell'oggi, crescerà serena e felice, la grande famiglia eguali e dei liberi, la famiglia di cui sarà membro ugualmente amato ogni uomo, ogni cittadino del mondo; e le nuove generazioni cresceranno rigogliose ed affratellate, non come oggi frutto tisicuccio e malsano di freddi amplessi, di calcolati ed interessati contratti matrimoniali; non più come oggi prodotto anemico ed epilettico di tristi amori e di prostituzioni più o meno legali. Scomparso con la proprietà individuale ogni istinto di basso interesse personale l'accoppiamento di un uomo e di una donna non sarà più un affare nel senso moderno e mercantile della parola. L'unione libera sulle solide basi dell'amore e della simpatia: ecco l'unico logico vincolo sessuale, ecco la famiglia dell'avvenire, senza la menzogna convenzionale del giuramento civile in faccia al sindaco, o di quello religioso in faccia al prete...
Prima d'ogni altra cosa, rivendichiamo per tutti il nutrimento allo stomaco -- giacché la grande questione vitale è pur troppo una prosaica questione di ventre, o politicanti... a ventre pieno, e poi nutrimento al cervello ed al cuore (se è permessa la metafora), largo nutrimento di scienza e di affetti -- istruzione ed educazione; rivendicazioni codeste delle più alte facoltà dell'essere umano.
Ma sopra tutto, innanzi tutto, libertà! Non libertà mutilata, resa irriconoscibile da quella carta stampata, che porta il nome di legge; non libertà amministrata dagli scherani di qualunque codice più o meno plebiscitario, siano essi democratici, repubblicani o socialisti, -- ma libertà esercitata integralmente da ogni individuo, fusione di tutte le attività, e di tutte le iniziative liberamente e per tendenze naturali associate, per il benessere di tutti.
Tu dirai, o popolo, che noi possiamo ingannarci, quando affermiamo che l'avvenire è la gran pace, la vera uguaglianza, la infinita fratellanza fra tutti gli uomini della terra.
Potremmo forse ingannarci; non ingannarti. Quale lo scopo sarebbe? quale l'interesse? Tu lo vedi a qual sorte riserba noi anarchici l'ardita parola di guerra che gettammo in faccia alla camorra mondiale dei padroni e dei governi coalizzati ai tuoi danni.
Non c'è grazia, non c'è quartiere per noi. E noi grazia, né quartiere mai domandammo. si sono fatte apposite leggi per colpire i nemici implacabili dell'ingiustizie e della bancocrazia. L'un governo equivale l'altro; tutti i governi sono contro di noi -- e noi contro tutti i governi, contro tutte le oppressioni contro tutte le tirannidi. Noi soli siamo votati a tutti i sacrifici per rivendicare agli uomini la uguaglianza vera nel comunismo, con la soppressione d'ogni sfruttamento dell'uomo sul l'uomo, con l'abolizione della proprietà individuale; noi soli vogliamo l'emancipazione completa della personalità umana, dal giogo opprimente d'ogni autorità politica, civile, militare e religiosa -- noi soli vagheggiamo per il genere umano la libertà integrale, la libertà delle libertà: l'Anarchia.
Estratto da uno scritto di PIETRO GORI