Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.
Gorge Orwell
Il capitalismo è contraddistinto da due elementi fondamentali: la proprietà privata ed il lavoro salariato, anche se senza proprietà privata verrebbe a mancare il fondamento dello sfruttamento del lavoro salariato. Inoltre, la proprietà dei mezzi di produzione è solo possibile se esiste uno stato, con i suoi apparati di coercizione a disposizione dei proprietari. La proprietà privata è la radice della coercizione, della gerarchia autoritaria e dell’èlite privilegiata. Come con la monarchia, il lavoratore è la vittima del capitalista, dovendo obbedire agli ordini, alle leggi e decisioni.
Per esempio, la casa dove uno vive è un possesso, invece se uno affitta questa casa ad altri, diventa una proprietà. Come, se uno usa un trapano per lavorare, questo trapano è un possesso, ma se assume un altro per usare il trapano, sistematicamente, il trapano diventa una proprietà. Anche se inizialmente, potrebbe essere difficile distinguere, questa distinzione aiuta moltissimo a capire la natura del capitalismo. Si tende ad usare la parola “proprietà” per tutto, dallo spazzolino da denti alla multinazionale, ma sono due cose diverse e con impatti sociali molto diversi. La differenza tra una proprietà ed un possesso si può vedere dai tipi di relazioni autoritari che generano. Per esempio, sul posto di lavoro, si capisce subito chi determina come debbano essere usati gli “oggetti” e chi effettivamente li debba usare. Questo porta ad un sistema quasi totalitario.
Sono il residuo di un genocidio consumato dallo stesso nemico che nel corso dei secoli ha distrutto quasi del tutto la mia terra. Nelle vesti di multinazionali dell’atomo, dello sfruttamento idroelettrico, turistico, del militarismo e dei suoi poligoni, con l’inquinamento radioattivo, chimico, da carburazione industriale e metropolitana, l’ipersfuttamento boschivo e agricolo è responsabile storico della rapina della mia terra e del mio lavoro. È nella presa di coscienza del mio essere sfruttato, schiavo, ed espropriato, che semplicemente sono andato sino in fondo nel tentativo della mia liberazione e nel tentativo di contribuire con tutto me stesso alla liberazione della mia terra che ha ospitato e nutrito i miei avi.
Prima di quello, però, c’è il tempo per la replica di gruppo, Matching Mole’s Little Red Records. «Il libretto rosso dei Matching Mole» si presta in copertina a un’altra presa in giro, con i musicisti nei panni dei soldati determinati a liberare l’isola di Taiwan, come da manifesto della Repubblica Popolare Cinese. C’è un cambiamento in formazione, con la fuoriuscita di Sinclair sostituito da David McRae. Il secondo album vede una totale coesione di gruppo: Wyatt preferisce concentrarsi sui testi e il canto (ovviamente stralunato: si ascolti Gloria Gloom), lasciando ai talentuosi compagni carta bianca per la composizione delle musiche.
Si chiude un’era e se ne apre un’altra, persino più importante. Il sound dei Matching Mole sarà contraddistinto dalle contaminazioni della fusion, ma lascerà grande spazio alla ricerca di nuove frontiere musicali ed alle capacità di improvvisazione degli artisti, permettendo a Wyatt di esprimere al meglio il suo talento vocale, e specialmente il loro primo album, resta consegnata alla storia del rock; 

Ci sono anche degli esempi attuali:
durante il primo governo Berlusconi, la destra andando al potere, ha tentato di
far passare come atto terroristico l’attentato di via Rasella a Roma fatto dai
partigiani nel 1944, quasi volendo giustificare poi la rappresaglia nazista con
l’eccidio delle Fosse Ardeatine; se non ricordo male è stato fatto un processo
per l’attentato che fortunatamente si è risolto con un nulla di fatto, evitando
di infangare i nomi dei partigiani. E lo stesso Berlusconi, non ha tentato
varie volte di santificare il suo compare Bettino Craxi? E son sicuro che se la
seconda guerra mondiale fosse finita in modo diverso con la vittoria dei
nazi-fascisti, i partigiani sarebbero stati colpevolizzati di terrorismo e
coperti di infamia.